A Sondrio le pensioni più basse della Lombardia

Pensioni private, bandiera nera in Valtellina dove gli assegni sono i più bassi di tutta la Lombardia. Anche in questo 2024 la provincia di Sondrio conferma il triste primato che la contraddistingue ormai da anni, seppure, per la prima volta, l’importo medio mensile superi i mille euro. Una piccola consolazione in un panorama in cui gli assegni valtellinesi risultano inferiori del 20% rispetto a quelli mediamente erogati nel resto delle province lombarde.

A disegnare il quadro è il report dell’Osservatorio Inps di settembre rielaborato dal Centro studi Cgil e dallo Spi di Sondrio secondo cui negli ultimi quattro anni, dal 2020 ad oggi cioè, le pensioni erogate sono calate di 1.135 unità, 1.792 in meno nel privato e più 657 nel pubblico. Il totale delle prestazioni pensionistiche erogate fino a settembre del 2024, sempre con esclusione della gestione del pubblico impiego, ammonta a 56.651 con un aumento di 90 unità. Bisogna però tener presente che nel 2019, prima della pandemia erano 58.898, quindi in 5 anni si registra un saldo negativo di 2.247 prestazioni, dovuto anche all’elevata mortalità degli anziani.

Quest’anno, in Lombardia su una popolazione di 10.020.528, le prestazioni erogate per il settore privato ammontano a 3.131.112 unità, di queste in Valtellina è stato pagato poco meno dell’ 1,8%. Rispetto ai 178.948 cittadini residenti gli assegni in provincia sono 56.651 di cui quasi la metà, il 44%, del fondo lavoratori dipendenti, il 35% fondo autonomi e parasubordinati e il 20% prestazioni assistenziali. Un dato quel 44% di pensioni per i lavoratori dipendenti decisamente inferiore alla percentuale regionale che è del 55%. Di contro sono superiori quelle degli autonomi e parasubordinati (35% contro il 28%), così come quelle assistenziali (20% contro il 16% lombardo).

L’importo medio lordo mensile degli assegni erogati in provincia, escludendo la gestione dei dipendenti pubblici, secondo i dati forniti dall’Inps, pur attestandosi oltre quota mille a 1.034 euro lordi, risulta essere ancora il dato più basso della Lombardia che mediamente è di 1.298 euro, ovvero 263,85 euro in meno. Tutte le altre province hanno un assegno medio superiore a Sondrio, con Milano (1.454,22), Monza Brianza (1.360,14), Lecco (1.325,73) e Lodi (1.309,62) che hanno un dato superiore alla media. Le differenze, rispetto ai dati delle altre province, non sono dovute al diverso mix di composizione delle prestazioni, infatti anche l’assegno pensionistico lordo mensile erogato per le sole pensioni da lavoro dipendente privato, in provincia di Sondrio è il più basso della Lombardia: 1.314,19 euro contro una media regionale di 1.615,13. Il basso valore delle pensioni in provincia, in particolare per coloro che hanno lavorato nel settore privato, secondo la lettura della Cgil è il risultato dei tanti problemi accumulati durante la vita lavorativa: salari bassi, carriere discontinue, precarietà e svariate criticità soprattutto per quanto riguarda l’occupazione femminile come, ad esempio, i part-time involontari e i contratti di breve durata.

Tutti fenomeniche emergono proprio nel momento del calcolo dell’importo della pensione. Una situazione che, se non ci saranno interventi legislativi significativi, rischia di aggravarsi in futuro visto l’alto livello di precarietà provinciale, che da tempo il sindacato denuncia, oltre alla progressione verso il sistema totalmente contributivo che, combinato con gli altri fenomeni, causerà un calo significativo degli importi per le attuali giovani generazioni. A tutto questo si aggiunge il graduale spostamento dell’economia provinciale a favore del terziario che, pur garantendo un certo reddito, è soggetto alla stagionalità (in particolare nel turismo), che sommato al precariato diffuso, non garantisce gli stessi redditi dell’industria con il conseguente effetto peggiorativo sul calcolo dell’assegno pensionistico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA