Cronaca
Venerdì 21 Settembre 2018
Zanardi: «Io e Enervit, binomio vincente
Così affrontiamo la gara degli Ironman»
Il plurimedagliato olimpico è il testimonial dell’azienda di Zelbio ed Erba
Quasi quattro chilometri di nuoto in acque libere, 180 chilometri in bicicletta e 42 a piedi. Tutto d’un fiato, senza se e senza ma. Sono gli impressionanti numeri dell’Ironman European Tour, la madre di tutte le gare di triathlon che si tiene domani – sabato 22 – a Cervia, in Romagna e che richiamerà 2.700 concorrenti da ogni parte del mondo. Tra tanti “uomini d’acciaio”, pronti a sfidarsi in una competizione che fa venire i brividi già a leggere il programma, anche una firma comasca. Quella di Enervit spa, l’azienda con quartier generale a Zelbio e stabilimento anche ad Erba, che per i prossimi cinque anni sarà l’Officinal Nutrition Partner della manifestazione.
Non solo sponsor
Qualcosa che va ben oltre la normale sponsorizzazione di un evento, visto che la prova italiana del circuito di Ironman è una grande sfida scientifica. E, da questo punto di vista, Enervit spa è sicuramente una delle aziende che a livello internazionale ha sviluppato – e continua a sviluppare – strategie nutrizionali evolute. Il tutto anche grazie ai suoi testimonial, che affiancano l’Equipe Enervit nell’introdurre innovazioni nel mondo dello sport di durata. Tra loro, primo tra i primi, c’è Alex Zanardi, classe 1966, campionissimo a tutto tondo dalla Formula 1 all’handbike, quattro medaglie olimpiche nel carnet conquistate a Londra e Rio de Janeiro e occhi già puntati verso Tokio 2020. «Una grande avventura, quella di Cervia – racconta a “La Provincia” – I numeri di questa corsa fanno certamente impressione ma quello che ho perso con quanto mi è capitato, l’ho recuperato con l’esperienza e mi sono divertito a creare i presupposti per vivere a tutto tondo questa giornata. Anzi, una manifestazione di questo genere è perfettamente nelle mie corde, per come sono attualmente».
Sarà la quinta volta che Zanardi si presenterà al via di un Ironman. «Ma sarebbe sbagliato pensare che sia uno sforzo sovrumano. Per quanto mi riguarda sono molto più devastato quando faccio la staffetta ciclistica e in un tempo brevissimo devono tirare fuori tutto quello che ho. L’Ironman è invece il risultato di una preparazione specifica, che parte da lontano, che ha molti aspetti legati alla capacità mentale. Ed è qui che torna molto utile il mio lavoro fatto con la Equipe Enervit».
Un lavoro che ha visto all’opera un team di dottori, scienziati ed esperti del settore. Tutti concentrati nell’approfondire e comprendere le reali necessità degli atleti delle diverse discipline di endurance. «Sono tre le fasi essenziali – dice ancora Zanardi – Una preparazione adeguata, con un’impostazione tecnica professionale, per cominciare, ovvero un piano nutrizionale e di allenamento fondato su solide basi scientifiche. In gare del genere, per fare delle metafore esplicite, non serve soltanto benzina super nel motore, ci vuole anche un po’ di petrolio grezzo per la continuità dello sforzo. Il secondo step è la visualizzazione mentale di cosa fare durante la gara. Quindi, ed è la terza fase, bisogna seguire in modo quasi religioso quello che si è programmato: se un avversario se ne va, per fare un esempio, non bisogna cedere alla tentazione di rincorrerlo bruciando tutte le proprie energie. Bisogna riuscire a ritrovarsi in perfetta solitudine tra 2.700 persone, capire gli inevitabili momenti di crisi e saperli affrontare con la scienza, la testa e il cuore. Tutto ciò è affascinante».
Duecento dipendenti
Zanardi ed Enervit sono da tempo un binomio importante. «Gli scienziati di Equipe Enervit con i quali lavoro non lasciano nulla al caso, tutto viene calcolato con precisione per poter offrire agli atleti la giusta integrazione e ottimizzare la performance, sia in gara che in allenamento».
Tutte qualità che hanno consentito all’azienda erbese – di cui Alberto Sorbini è presidente e amministratore delegato – di essere ormai leader del settore: il gruppo attualmente oltre 200 dipendenti ed un fatturato di 56 milioni di euro. Ma, soprattutto, una squadra di campioni veri, di autentici “uomini d’acciaio”, dentro e fuori la fabbrica.
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