Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 14 Gennaio 2015
Volpe morta nel parco Valletta
Le guardie: «I killer sono due»
Non ci sarebbe un solo responsabile per le uccisioni degli animali
«Chi ha gettato i bocconi avvelenati ce l’aveva proprio con i cani»
Per le guardie venatorie volontarie della Lac il killer non sarebbe uno solo.
Non sarebbe una sola, la mano dietro le morti - per avvelenamento - dei cani portati a passeggio nel Parco della Valletta, l’ampio polmone verde che si estende tra le province di Lecco e Monza che i Comuni della zona hanno deciso di proteggere istituendo un Parco locale di interesse sovraccomunale, e della volpe uccisa con la tecnica del laccio in località Prati Magri, territorio di Renate.
«Per quanto riguarda la volpe, personalmente ho pochi dubbi, la tecnica usata è tipica dei cacciatori - racconta Luigi Parea, che ha raccolto il corpicino ormai senza vita dello splendido esemplare lunedì mattina durante un servizio di vigilanza sulla caccia -. A mio parere, invece, i bocconi avvelenati, di cui avevamo già sentito anche in passato, a più riprese, sono diretti ai cani. Non mi chieda la ragione, entrare nella testa della gente, soprattutto di gente come questa è impossibile. Potrebbe esserci dietro di tutto: uno squilibrato oppure qualcuno a cui dà fastidio il passaggio della gente e dei cani in primo luogo. Il consiglio che mi sento di dare è quello di non portare mai il proprio amico a quattro zampe in passeggiata senza la museruola. Per alcune bestiole è una tortura ma è anche l’unico modo sicuro per salvar loro la vita: una volta ingerito il boccone non c’è più niente da fare, lo abbiamo visto in questi giorni».
I particolari su “La Provincia di Lecco in edicola mercoledì 14 gennaio
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