Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 30 Luglio 2013
Vita e cure tra le corsie
La mostra sul sanatorio
Sono esposti macchinari, vecchi documenti e immagini d’epoca
«Il Morelli evoca storie che è doveroso ricordare» dice Stasi
La sdraio per la cura elioterapica. Lo ptialoforo a stelo dove era d’obbligo sputare (lo si legge sul regolamento per i ricoverati, accanto ad altri simili ed anacronistici divieti, quali quello di non entrare in sanatorio con le scarpe sporche o di non discutere di politica e religione troppo animatamente). Uno pneumotorace artificiale inventato da Carlo Forlanini che mette paura solo a vederlo, così come le siringhe grandissime sistemate vicino all’autoclave a vapore che si usava per sterilizzare.
Accanto agli oggetti di archeologia sanitaria, i documenti: le fotografie del cantiere e gli splendidi disegni di Eugenio Morelli, ma anche le lettere di dimissioni che raccontano vicende di vita vera. C’è la storia del sanatorio sondalino in mostra a Bormio. Ospite della Banca Popolare di Sondrio, sempre attenta a valorizzare il patrimonio culturale del territorio, la esposizione - alla sua terza tappa, dopo quelle all’università Bicocca a Monza e al Polo Scientifico dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (il tour si chiuderà a Sondrio, nel palazzo della Provincia)- è stata promossa dall’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna e dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, realizzata con il Politecnico di Milano e curata da Davide Del Curto e Michele Riva, con la regia della filosofa ed esperta di territorio Luisa Bonesio. Inaugurata alla presenza dei vertici della sanità provinciale (c’erano il commissario straordinario e il direttore amministrativo dell’Aovv, Maria Beatrice Stasi e Monica Fumagalli e, in rappresentanza dell’Asl di Sondrio, il direttore generale Paolo Grazioli e il direttore sanitario Lorella Cecconami), del direttore generale Bps Mario Alberto Pedranzini, del sindaco di Bormio Beppe Occhi, dell’assessore di Sondalo Luca Della Valle e di Giuliano Pradella in rappresentanza della giunta provinciale, e di numerosi medici e operatori sanitari che sono o sono stati attivi al Morelli, sarà visitabile sino al 4 agosto (da lunedì a venerdì dalle 14 alle 18,30, il sabato anche il mattino dalle 9 alle 12,30).
Con oggetti e documenti (e si tratta di materiali originali conservati nell’archivio storico dell’ospedale) racconta le vicende storiche del sanatorio di Sondalo che fu polo d’eccellenza nella cura del mal sottile e che rappresenta un impagabile patrimonio scientifico sanitario, ma anche architettonico ed umano. «Il Morelli – ha aggiunto il commissario Stasi – è un posto che evoca significati e racconta storie particolari, di medicina e di uomini. Storie che è doveroso ricordare. Per questo, da alcuni anni, promuoviamo visite guidate al complesso monumentale al parco del villaggio Morelli (la prima è stata sabato scorso, ma l’iniziativa dura sino al 7 settembre, nda) e, con il sostegno della Pro Valtellina, stiamo costituendo un Museo dei Sanatori nell’edificio della Portineria Centrale dell’ospedale di Sondalo».
«Vogliamo che sia un museo vivo – ha precisato la professoressa Bonesio – un luogo di memoria attiva, in divenire, a cui tutta la popolazione contribuisca mettendo a disposizione ciò che possiede, un luogo che consenta di definire l’identità del nostro territorio». Quanto al futuro del Morelli, più volte in discussione sui tavoli della politica locale, forse non sarà necessario allontanarsi troppo dalla sua prima destinazione. I dati esposti sono infatti allarmanti: 2 miliardi di persone (un terzo cioè della popolazione mondiale) sono infette da tubercolosi. «Gli obiettivi dell’OMS prevedono che la tubercolosi sparisca nel 2050, ma – ha ricordato il dottor Giorgio Besozzi, direttore del Centro di formazione permanente sulla tubercolosi e per una decina d’anni anche primario della Tisiologia a Sondalo – si diffonderà un’altra forma, da ceppi multiresistenti, e occorrerà ripensare a luoghi d’accoglienza per i malati. Sondalo potrebbe farsi trovare preparato».
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