Violenza sessuale di gruppo su minore
Cinque processi ancora non bastano
Ieri la Corte di Cassazione ha nuovamente annullato la sentenza di secondo grado
Disposta la rinnovazione dell’Appello: era già accaduto una prima volta nel 2012
Un nuovo annullamento con rinvio. Sembra non avere fine il processo a carico di quattro giovani imputati del pesante reato di violenza sessuale di gruppo: per l’accusa, nella notte tra i 5 e il 6 marzo di dieci anni fa avrebbero abusato di una quindicenne incontrata in discoteca.
Ieri la Corte di Cassazione ha annullato, per la seconda volta, la sentenza di secondo grado, rinviando gli atti a nuova sezione della Corte d’Appello di Milano, una decisione che ha fatto infuriare tutti.
L’avvocato di parte civile Fabrizio Consoloni è un fiume in piena: «Oggi abbiamo assistito a una brutta pagina della giustizia e della tutela delle vittime, soprattutto quelle più deboli, che sulla carta tutti vogliono tutelare ma che nel quotidiano devono ancora pagare un prezzo troppo alto, in termini emotivi e psicologici, per ottenere ragione». Uno degli avvocati degli imputati, Michele Cervati, sostiene invece che «si doveva avere il coraggio di annullare la sentenza e basta, ammettendo che non ci sono prove contro gli accusati. La cui vita è stata bruscamente interrotta dieci anni fa, da allora vivono sospesi. D’accordo i diritti della presunta persona offesa, ma quelli degli imputati certi?».
Il caso aveva suscitato molto scalpore, nel Lecchese e in Valtellina, di dove sono originari due degli imputati. I cugini Mattia e Daniel Fontanini (assistiti dall’avvocato Ettore Randazzo di Siracusa), residenti a Morbegno, Manuel Pedrazzoli e Marco Grigi di Colico, assistiti dagli avvocati Cervati e Laura Redaelli, sono stati accusati di aver violentato di una quindicenne incontrata in una discoteca di Colico, in riva al lago, a Dervio, nella notte tra il 5 e 6 marzo 2005.
Tutti assolti in primo grado a Lecco, i quattro vennero condannati in Appello nel 2011: Mattia, Daniel Fontanini e Marco Grigi alla pena di 7 anni e 7 mesi e Manuel Pedrazzoli a 6 anni e 7 mesi perchè avrebbe avuto un ruolo meno grave nella violenza. Sentenza annullata dalla Cassazione un anno dopo. Si tornò così in Appello, dove la condanna venne nuovamente confermata: e siamo a maggio 2013. Ieri il nuovo colpo di scena, con il procuratore generale della Cassazione Francesco Mauro Iacoviello a chiedere il nuovo annullamento con rinvio.
Nel pomeriggio la sentenza che, oltre a non mettere un punto sulla vicenda, scontenta tutti.n
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