Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 05 Dicembre 2014
Violenza sessuale, ginecologo arrestato
Una decina le donne che avrebbe molestato, ma solo una di loro ha sporto denuncia a Chiavenna. Azienda ospedaliera parte attiva nelle indagini svolte dalla questura di Sondrio. Medico sospeso.
Lo hanno prelevato ieri mattina in ospedale a Chiavenna, al termine di una visita a una paziente. Non c’è stato alcun clamore, ma quando gli agenti del vice questore Carlo Bartelli si sono presentati in ambulatorio, Domenico Spellecchia - milanese, classe 1960 - si è fatto bianco in viso.
Pesante l’accusa nei confronti del primario di ginecologia del presidio di via Cereria: violenza sessuale continuata.
Da mesi le telecamere e i microfoni piazzati dagli agenti nella stanza dove effettuava visite ambulatoriali lo tenevano d’occhio e le riprese non lascerebbero adito ad alcun dubbio: toccamenti e palpeggiamenti sulle pazienti, difficilmente giustificabili anche tenendo conto della specializzazione del medico che per lavoro si trova - appunto - ad interagire con la sfera più intima dell’universo femminile.
Più di dieci le donne sulle quali il ginecologo avrebbe posato mani e occhi. Ma solo alcune sono state identificate e ora verranno invitate a sporgere querela. Una di loro, invece, non si è fatta scrupoli e appena il medico l’ha toccata come non avrebbe dovuto, si è presentata ai vertici della struttura ospedaliera raccontando cosa le era successo durante la visita: «Sono stata costretta a subire atti sessuali», ha detto sotto choc al responsabile del presidio.
Le indagini hanno preso il via con un dettagliato rapporto dell’Azienda ospedaliera inviato alla Procura della Repubblica che in gran segreto ha piazzato - attraverso gli agenti della Squadra mobile di Sondrio - cimici e telecamere nello studio medico dove il dottor Spellecchia riceveva.
Massima collaborazione
«La collaborazione dell’azienda ospedaliera - fa sapere il direttore generale Maria Beatrice Stasi - è stata massima da parte nostra e non appena è stata eseguita la misura cautelare (firmata dal giudice Carlo Camnasio e richiesta dal pm Luisa Russo, ndr) abbiamo sospeso con effetto immediato il medico dal servizio e dall’incarico dirigenziale. Non solo, abbiamo e comunica altresì di aver dato immediato mandato all’Ufficio procedimenti disciplinari per gli adempimenti di competenza, che terranno ovviamente conto delle indagini della Procura e della gravità del fatto imputato».
Il dottor Spellecchia da ieri pomeriggio si trova dunque agli arresti domiciliari nel suo appartamento di Milano (peraltro nel lussuosissimo grattacielo con giardino verticale, firmato dall’architetto Boeri) dove avrà modo di mettere a punto una strategia difensiva.
Non è detto che il medico decida di seguire le orme di quel collega che, a Sondrio, in un passato recente, finì nei guai per lo stesso reato e decise di patteggiare e di andare in pensione anzitempo.
L’Azienda sanitaria ha già annunciato di mantenere una posizione ferma «in quanto i temi della salute e della salvaguardia della dignità e integrità femminile ci stanno particolarmente a cuore, come del resto dimostra la recente sottoscrizione del protocollo di intesa con vari enti, tra cui le forze dell’ordine e la Procura della Repubblica».n
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