Cronaca / Valchiavenna
Sabato 13 Luglio 2013
Verceia esclusa dalla fusione
«Sconfitta per la democrazia»
Il sindaco Della Bitta critica la decisione presa dalla Regione
«Così ci impediscono di ascoltare il parere della popolazione»
Verceia tagliata fuori dal processo di fusione dei comuni della Valchiavenna è notizia di ieri e ora si fanno i conti con la decisione della Regione Lombardia e gli scenari futuri del progetto che vede ancora coinvolti Chiavenna, Mese, Gordona, Menarola e Prata Camportaccio: «Sapevamo – commenta il sindaco Luca Della Bitta - che la normativa prevedeva la contiguità territoriale dei Comuni proponenti. Non ce lo siamo mai nascosti. Proprio per questo la delibera era stata strutturata con due richieste distinte: fusione dei cinque comuni contermini e possibilità di deroga per Verceia. Nella realtà dei fatti tale deroga avrebbe potuto avvenire solo con una combinata modifica della normativa nazionale e regionale. Abbiamo raccolto un’importante disponibilità di diversi soggetti con ruoli politici in tal senso ma, come si può ben capire, i tempi legislativi necessari per questi cambiamenti non sono certo compatibili con quelli dell’iter di fusione in corso. La richiesta di Verceia tuttavia, sono certo, rappresenterà un input ed uno stimolo importante affinché il legislatore, sia nazionale che regionale, comprenda che se si vuole facilitare i percorsi di aggregazione dei Comuni occorre riflettere anche sul tema della contiguità. Certo, resta un grande rammarico. Avevamo posto la questione della democrazia e della partecipazione al centro del processo. Alla luce dei fatti ci viene impedito di farlo. Questa è l’amarezza. Quella di non poter raccogliere, in modo ufficiale, la voce dei miei cittadini. Tutto questo non credo faccia bene alla democrazia, soprattutto in un momento in cui la distanza tra cittadini e politica è così importante. Credo inoltre che, anche per Verceia, sia l’inizio di un percorso che, nei prossimi anni, con modalità volontarie o, ahimè, imposte dall’alto, ci condurrà alla soluzione del Comune Unico di Valle.
Continuo a credere in questo progetto così come ho fatto fin dal primo momento. É una svolta storica che, con rallentamenti e accelerate, sono fiducioso potremo vedere realizzata».
La fusione va avanti
Dal sindaco arriva anche un “buona fortuna” agli altri Comuni, che dovranno essere convocati entro il 26 per una nuova delibera.
«L’aspetto più importante è quello che la proposta di fusione dei 5 comuni procederà. Questo significa che il percorso di riassetto istituzionale della nostra valle continuerà in modo deciso. Pertanto, dopo le delibere corrette, riprenderà il percorso che condurrà ai referendum popolari. Ho già fatto sapere ai miei colleghi che, se lo riterranno, continuerò ad offrire il mio modesto contributo per portare a termine questo percorso».
Se il sindaco piange la minoranza, che in consiglio comunale aveva votato contro chiedendo maggiore riflessione nel percorso, non ride: «Non gioiamo di certo per questa notizia – commenta Mario Olivieri. Anzi, eravamo curiosi di capire l’orientamento della popolazione al referendum. In consiglio comunale avevamo chiesto di valutare l’opportunità alternativa di lavorare con i vicini comuni di Novate e Samolaco. Forse sarebbe il caso di riprenderla in mano».
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