Varenna, turisti rapiti
Tutto merito dei fuochi
Pro Varenna, alpini e il Gabbiano hanno proposto la storica rievocazione dello sbarco degli esuli
Tedeschi ammirati e traffico più snello del solito. Ben cinquemila coloro che hanno preso parte alla tradizionale cerimonia
Cinquemila presenze: la festa del lago fa il pienone. Giunta alla 32ma edizione, resta uno egli eventi più gettonati dell’estate varennese.
E se la rappresentazione dello sbarco degli esuli in costume, a bordo delle tipiche Lucie in legno, ha raccolto tanti applausi, il momento clou resta lo spettacolo pirotecnico. Una trentina di minuti col naso all’insù impegnati ad ammirare i giochi di luci e colori.
Uno spettacolo che ha richiamato tante gente da fuori. Turisti in vacanza a Varenna e dintorni, tanti lecchesi e brianzoli, milanesi e gente dalla Valtellina.
Dopo anni di caos viario, con il mega posteggio di viale Polvani adesso è tutta un’altra storia. Non sono mancati i rallentamenti in uscita, com’era d’aspettarsi visto che al termine dei fuochi tutti si sono incolonnati, ma la serata ne è valsa la pena.
«Soddisfatto. Non ci sono altri termini - afferma il sindaco Carlo Molteni -, è andata proprio bene. Per noi è la festa per eccellenza. La collaborazione col Comune di Ossuccio che mette a disposizione le Lucie è ottima».
Una ventina i figuranti a bordo delle barche, impegnati nell’interpretazione degli esuli scappati dall’isola Comacina. Il calendario segnava l’anno 1169 quando i comaschi sbarcarono sull’isola Comacina seminando distruzione e costringendo gli abitanti alla fuga.
Gli isolani scapparono in fretta e furia a bordo di barche con tutti i loro averi e si rifugiarono a Varenna che venne detta “Insula Nova”. Qui ad accoglierli sul spiaggia c’erano i varennesi che li ospitarono.
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