Cronaca / Circondario
Mercoledì 09 Ottobre 2013
Valmadrera: allarme al forno
Materiale radioattivo
È stato rilevato del radio in un sacchetto della spazzatura
Materiale ritrovato, forse proveniva da un vecchio parafulmine
Valmadrera - Per diventare innocuo impiega 1.620 anni: intanto, libera radon, ritenuto la seconda causa di cancro ai polmoni (causerebbe la morte di oltre 20 mila persone ogni anno in Europa).
Deriva dalla disintegrazione dell’uranio: che cosa diavolo ci faceva, dunque, un frammento di radio nel sacchetto dell’immondizia, ritirato a domicilio a Lecco insieme a decine d’altri e caricato su quel furgone dall’Econord?
Se lo è chiesto allibito il direttore tecnico della società Silea, Andrea Gubitta, quando gli scanner hanno dato di matto, l’altro giorno, rivelando una minaccia radioattiva elevata all’ingresso nel forno inceneritore.
Martedì, al termine della procedura, l’Asl ha sequestrato il sacchetto: è stato confinato in un container stagno.
Le indagini mireranno a individuare il responsabile dell’insolito smaltimento, ovvero da dove sia provenuto il radio: se non verrà identificato, il conto verrà presentato al Comune di Lecco.
La placca di radio «di un centimetro per due» potrebbe essere stata utilizzata in un vecchio parafulmine: «Era in voga fino agli anni 80 – riferisce Peverelli – Poi seguì una campagna di dismissione su scala nazionale». L’allarme nel frattempo è rientrato.
Tutti i dettagli nell’ampio servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola mercoledì 9 ottobre.
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