Che fine faranno i 57 dipendenti della Algat di Valgreghentino? In queste ore si è aperto il bando per la messa in vendita della società Algat, alla quale fanno capo tre stabilimenti – quello lecchese, più la sede principale di Torino con 200 dipendenti e quella di Cuneo con altre 70 maestranze – ma il sindacato, che ha tentato di contattare il curatore per avere informazioni sugli interessamenti, non ha ricevuto risposta.
«La situazione ci preoccupa – dicono Emilio Castelli della Uilm ed Elena Rossi della Fiom – perché temiamo che Lecco venga tagliata fuori dalle prospettive di vendita, per una questione di lontananza e marginalità. Le nostre preoccupazioni vengono confermate dall’indisponibilità del curatore a parlare con noi».
Entro la fine del mese sarà possibile verificare la consistenza delle offerte, mentre nel frattempo i 57 dipendenti stanno lavorando sfruttando una procedura di cassa integrazione straordinaria.
Inoltre, grazie all’intervento dell’amministrazione provinciale e del comune di Valgreghentino i dipendenti hanno ottenuto alcune garanzie soprattutto per quanto riguarda la copertura economica.
«L’assenza di informazioni va a danno dei dipendenti – spiega Castelli – siamo pronti a mettere in atto manifestazioni di protesta se la curatela non ci terrà informati rispetto a quanto sta avvenendo e alle concrete manifestazioni di interesse da parte di potenziali compratori».
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