Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 09 Settembre 2013
Un’estate rovente per il 118
Limiti nella nuova gestione
Interventi in numero inferiore quest’anno anche nei pronto soccorso
I tecnici: «Molte lacune ancora nell’invio dei mezzi sul territorio»
Un’estate rovente per il soccorso del 118 dell a provincia di Sondrio. Un’estate di intenso lavoro, ma che ha anche messo in rilievo alcune lacune. Sono stati due mesi di lavoro intenso, quelli appena trascorsi, per l’Articolazione aziendale territoriale del 118 di Sondrio, guidata da Paolo Della Torre
. Come sempre, infatti, in concomitanza con la stagione turistica estiva il lavoro del servizio di Emergenza e Urgenza di Sondrio si intensifica per effetto dell’aumento delle persone - fra turisti anche solo di passaggio per qualche giorno e villeggianti invece più fissi e residenti in Valle - e che gravitano nelle località turistiche del territorio.
E, quest’anno, l’aumento di attività è andato di pari passo anche con una vera e propria rivoluzione che ha interessato il 118 provinciale dal momento che la centrale operativa di Sondrio è stata chiusa, come 118, e la relativa attività spostata su quella di Bergamo a partire dallo scorso 1° luglio.
Un passaggio epocale, per il servizio promosso, in Regione, proprio dalla realtà di Sondrio per volontà dei medici anestesisti rianimatori Giuliano Pradella e lo stesso Paolo Della Torre, e che ha coinciso anche con l’entrata in funzione anticipata, per Sondrio e provincia, della centrale del numero unico europeo 112 di Varese.
Anche se il paziente richiedente il soccorso, infatti, non se ne accorge, la sua chiamata al 118 viene intercettata dalla centrale di Varese, che la localizza dal segnale di telefonia fissa o mobile, e la smista alla centrale sanitaria 118 di Bergamo. E’ quest’ultima a disporre l’invio dei mezzi di soccorso dislocati sull’intero territorio della nostra provincia a seconda della gravità della situazione e della vicinanza del richiedente alla postazione di soccorso.
Un meccanismo perfetto, sulla carta, ma da affinare, come ammette lo stesso Della Torre, il quale, dopo questa prima fase, non si sottrae a un bilancio della stagione che si è appena conclusa e che ha visto un calo del 6% dei soccorsi in emergenza urgenza ad agosto rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Si parla di 1.069 interventi di soccorso contro i 1.133 dell’anno precedente, mentre gli accessi in Pronto Soccorso sono stati pari a 14.445 contro i 14.858 del periodo luglio-agosto 2012, con un calo del 3-4%.
«Anche se non ci sono stati riverberi sulle prestazioni di soccorso ai pazienti, perché siamo riusciti a garantire comunque un servizio ottimo - assicura -, va detto che il meccanismo necessita di miglioramenti sul piano tecnico e organizzativo. Diciamo che ci aspettavamo una copertura maggiore del territorio rispetto al sistema di geolocalizzazione che avrebbe dovuto essere assicurato dalla centrale operativa 112 di Varese a supporto dei colleghi della centrale 118 di Bergamo a noi subentrati. Invece, abbiamo dovuto constatare che non tutti i gestori telefonici, di rete fissa e mobile, si sono adeguati all’obbligo ministeriale di riversare direttamente le chiamate in entrata al 118 di Sondrio e provincia su Varese, di modo che, per una buona fetta di richieste, la geolocalizzazione non è stata possibile».
E’ vero che il team di Della Torre ha assicurato la presenza a Bergamo di un operatore in supporto ai colleghi di quella centrale per la prima quindicina di luglio, ma, poi, nei casi in cui la geolocalizzazione non c’è stata, l’ovvia non conoscenza del territorio nostro da parte degli operatori bergamaschi ha complicato un po’ le carte. «Ripeto, problemi reali sui pazienti non ce ne sono stati, consideriamolo un errore di gioventù - conclude Della Torre - cui verrà posto a breve rimedio».
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