Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 02 Gennaio 2015
Un’enduro elettrica per scalare le vette: adesso è una realtà
Patrizio Ciapponi e Simone Pontiggia ad Arzo hanno realizzato progetto e prototipo della bici. La Climb System sta nascendo per produrla
Start up, società e enti di promozione locale ed economica, i bandi, i progetti, poi arrivano alcuni artigiani, e amici, con qualche sogno personale, condivisibile, e con la capacità tecnica di tratteggiarlo, assemblarlo e renderlo oggetto. Congegno. Nascono i primi prototipi, che fanno rumore alle fiere di settore, a qualcuno viene la voglia di darsi una dimensione operativa maggiore, e si comincia, anzi, ricomincia a parlare di lavoro, di stabilimenti, attività sui mercati.
La zona è Morbegno e di questo “sogno” si fa un gran parlare. Sono le nuove bici da outdoor con pedalata assistita, tre brevetti valtellinesi, a rendere performanti cinque tipi di telaio disegnati e elaborati qui, resi prototipo e oggi in produzione: è la storia di Climb System piccola azienda artigiana che sta nascendo in riva al Bitto. E delle sue e-bike, biciclette da enduro con pedalata assistita, motore elettrico e telaio ad alte prestazioni. «Stiamo costruendo l’azienda - ha chiarito da Morbegno Patrizio Ciapponi, titolare della Cs snc - perché vogliamo fare un ingresso organizzato nel mercato. Siamo stati ad alcune fiere del settore e le risposte sono state subito molto positive, da lì abbiamo iniziato ad organizzarci». La storia è una storia di immaginazione sulle esigenze di un target identificato. «Viene tanta gente a pedalare nei nostri boschi - spiega Ciapponi, artigiano fabbro - amanti della downhill, la mtb da discesa. Ma le nostre sono zone senza grandi impianti di risalita e per potere godere della discesa bisogna salire a piedi: se non hai un grande fondo, e questo vale anche per noi, che siamo dei frequentatori della montagna a due ruote, devi farti venire il fiatone». Proprio per il downhill nel 2010 Simone Pontiggia, altro ideatore del progetto, anche lui un artiere, con un’officina, aveva ideato sulla mezza costa orobica sopra Morbegno un Bike park, con percorsi da Passo San Marco al fondo valle.
«Una bella scommessa - la considerazione - ma dopo aver allestito un vero e proprio circuito con relative attrezzature per praticare l’enduro, ci si era accorti di non essere abbastanza competitivi rispetto ad altre zone, dove si poteva usufruire di articolati impianti di risalita». E quindi, bici da enduro a motore. Due anni e mezzo di disegni, progettazione, ricerche, del motore, a scoppio o elettrico migliore cercando insieme al tecnico Daniele Rinaldi, la strada più idonea tra problemi burocratici e tecnici. Con un occhio di riguardo alla Valtellina: a seguire la scelta di produrre anche i telai, qui, decidendo di aprirsi ad una strada industriale. Al momento la vendita è ferma. «Partiremo organizzati a maggio: come artigiani, vendi fino a che non esaurisci le scorte, invece noi vogliamo entrare come azienda, avere delle strategie, imporre il prodotto, costruito in Valtellina».
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