Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 24 Agosto 2013
«Una visione unitaria sì
Ma in Valle ora facce nuove»
Dopo le dichiarazioni della Camera di commercio Vaninetti e Della Bitta
intervengono nel dibattito. «La strategia per il futuro parte dal rinnovamento»
Bene la programmazione strategica, figlia di una visione unitaria del territorio e del suo futuro, purché a far gestire il domani siano facce nuove.
Le hanno valutate con attenzione e alla fine Alan Vaninetti, presidente della Comunità montana di Morbegno e sindaco di Cosio e il collega di Verceia Luca Della Bitta, hanno deciso di intervenire a commento delle parole del presidente della Camera di Commercio Emanuele Bertolini in tema di sviluppo della Valle e dell’attuale riordino istituzionale.
La semplificazione
«Gli interventi delle scorse settimane hanno sollevato una questione urgente e irrinunciabile: la necessita di ritrovare la capacità di una programmazione strategica e l’urgenza di un ammodernamento dell’assetto istituzionale». Parte così la riflessione dei due amministratori che sottolineano anche l’importanza del fatto che questo auspicio venga dalla categorie produttive, dalle aziende, «da coloro per i quali innovazione e strategia rappresentano il pane quotidiano e l’elemento per la sopravvivenza e lo sviluppo delle attività professionali».
Condizioni che fanno ritenere ai due, che non risparmiano una certa sfumatura ironica, che in materia di assetto istituzionale Camera di Commercio e Provincia abbiano deciso di accompagnare «con decisione» i processi di riordino istituzionale che sindaci e amministratori locali stanno cercando di concretizzare, tra questi innanzitutto quello che la Valchiavenna con diversi Comuni ha messo in campo.
«Realizzare una semplificazione degli enti locali significa, per aziende e cittadini, lavorare su una loro maggiore efficienza e qualità dei servizi offerti e quindi, senza dubbio, un obiettivo che il mondo produttivo condivide - sottolineano -. Ci aspettiamo quindi che giungano segnali di supporto concreti e condivisone dei progetti in corso».
Tutti i fondi
Non si limitano a questo le riflessione dei due amministratori che intervengono anche sul tema esplicitamente toccato da Bertolini nel suo intervento, quello cioè delle risorse economiche da utilizzare con più lungimiranza .
«Sul tema delle risorse è vero, occorre evitare la dispersione dei fondi - dicono -, recuperando la capacità di una seria programmazione in chiave strategica. È tuttavia curioso che le proposte di modifica riguardino spesso i soldi degli altri così come, altrettanto frequentemente, chi elogia un certo metodo ne è poi tra i principali beneficiari». Su come uscirne Vaninetti e Della Bitta hanno le idee chiare: il confronto, «ma nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno».
Nel caso specifico quindi, i due insistono perché «se si intende offrire un luogo di sintesi provinciale, allora si offra uno spazio di discussione in cui sindaci e amministratori locali, siano i protagonisti, confrontandosi anche con le altre realtà».
Il futuro
Pensare a strategie unitarie con una visione strategica, significa pensare al futuro. Partendo da questo assunto i due ritengono che, «insieme a lezioni di metodologia politica sulle casse degli altri», sarebbe opportuno fare in modo di avviare anche in provincia «concreti percorsi di rinnovamento generazionale all’interno di tutte le realtà che costituiscono la nostra società e che concorrono, per i loro ruoli a questo processo di programmazione». «Non è solo una questione di persone giovani in ruoli istituzionali insistono -, ma anche di istituzioni ed enti con rappresentanti capaci di idee giovani, fresche ed innovative, capaci di superare vecchie logiche di appartenenza, di fazione, di simpatie». I due si dicono pronti a condividere questo criterio in vista di futuri rinnovi di organi e rappresentanze (a fine anno anche la Camera di commercio). « Valtellina e Valchiavenna - concludono - hanno molte persone nei settori delle imprese, dell’associazionismo, del sindacato, delle amministrazioni locali che potrebbero essere valorizzate in questo senso. Forse da qui potrebbe iniziare la nuova strategia».
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