Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 27 Marzo 2014
Un progetto pilota
per gli ospedali
La Valle capofila
A Morbegno primo centro “territoriale” lombardo - Stasi: «Ecco che cosa cambierà nei vari reparti» - No a blocco operatorio e repartino di Psichiatria
Condivisione da parte dei sindaci del Morbegnese e dei sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) rispetto alla proposta di realizzare a Morbegno il primo ospedale, cosiddetto “territoriale” dell’intera Regione Lombardia.
Proposta formulata ieri, nella sala consiglio di Palazzo Muzio, da Maria Beatrice Stasi, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, affiancata da Paolo Grazioli, commissario straordinario dell’Asl, e da Alberto Zoli, direttore generale dell’Azienda regionale dell’Emergenza e Urgenza (Areu), chiamato a mettere a punto un progetto, ancora in fieri, di riorganizzazione del Pronto Soccorso morbegnese in un quadro di offerta ospedaliera “territoriale”.
Punto su cui resta una certa incognita evidenziata tanto dai sindaci presenti (14 su 25 quelli del morbegnese) quanto dai sindacati, per i quali ha parlato Cristiano Mazzucotelli, della segreteria Cisl. Ad essere benedetta senza riserve è stata l’impronta data al nuovo progetto per Morbegno per il quale «intendiamo mantenere i reparti di degenza riabilitativa e medica - ha precisato Stasi - e, quindi, la Medicina generale, la Riabilitazione Cardiologica e la Riabilitazione generale geriatrica, al pari della Dialisi e dell’Hospice che, anzi, vorremmo potenziare in termini di spazi e, forse, anche di posti letto». A scomparire, invece, dal progetto che fu di Luigi Gianola, è il blocco operatorio destinato all’Odontostomatologia. «Spazi che intenderemmo utilizzare - ha insistito Stasi - per la ricollocazione della Neuropsichiatria Infantile. A venir meno anche il repartino di Psichiatria».
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