A Sondrio è l’Iti Mattei la prima scuola dotata di defibrillatore, la seconda in provincia avendone uno a disposizione anche l’istituto d’istruzione superiore Pinchetti di Tirano.
Al servizio di tutto il campus scolastico, la preziosa “macchina salvavita” è stata donata ieri al preside Mario Messina da Giuliana Gualteroni, presidente della sezione di Sondrio della Croce rossa italiana, inserendosi il progetto nell’ambito della campagna Telethon “30 ore per la vita” che lo scorso anno sosteneva quella della Cri “Otto minuti per la vita”.
Cerimonia di donazione che ha salutato anche l’intervento di Tiziana Colombera, direttore della Fondazione Credito Valtellinese, «senza l’intervento della quale questo progetto non si sarebbe concretizzato – ha sottolineato Gualteroni – avendone sostenuto interamente i costi». 3.000
Tremila euro in totale, sia per l’acquisto dell’apparecchio di vitale importanza in caso di arresto cardiaco, sia per il corso di formazione per l’utilizzo del macchinario che ha coinvolto dieci unità di personale della scuola, tra docenti, assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
Attraverso il corso della durata di sei ore tenuto da volontari della Cri si è insegnato al personale scolastico come applicare questo tipo di defibrillatore (DAE cioè defibrillatore automatico esterno) al paziente, «una macchina che è in grado di decidere autonomamente se quel ritmo cardiaco è esonerato o meno dalla defibrillazione» ha spiegato Raniero Spaterna, medico dell’Areu, Azienda regionale emergenza urgenza che gestisce il 118 e che «certifica i nostri volontari autorizzandoli a tenere corsi di formazione» ha puntualizzato Gualteroni.
«Quando mi è stato proposto questo progetto l’ho accolto con molto favore – ha detto il preside Messina - in quanto corona i nostri sforzi tenendo da anni la nostra scuola per i ragazzi delle classe quinte un corso di primo soccorso che, per legge, deve frequentare anche il personale scolastico».
Su quanto fondamentale sia l’intervento immediato in caso di arresto cardiaco e sull’importanza e attualità di questi macchinari è intervenuta Colombera, rimarcando «l’attenzione e la collaborazione che da sempre la Fondazione ha nei confronti dell’associazionismo del territorio».
E ricordando un altro progetto che di concerto con Areu la Fondazione sta portando avanti, «per rispondere sempre meglio alle emergenze mediche: l’acquisto di elettrocardiografi palmari destinati all’equipaggio delle ambulanze». Strumenti che consentono un intervento tempestivo in grado di salvare una vita, avendo la possibilità di eseguire un elettrocardiogramma (Ecg) a 12 derivazione di un mezzo di soccorso sanitario di base (Msb) e di trasferirlo telematicamente alla centrale operativa del 118.
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