Cronaca / Merate e Casatese
Venerdì 30 Gennaio 2015
Uffici postali addio?
Il sindaco dice no
Brivio chiede un tavolo di confronto alla direzione provinciale delle Poste. «Servizio irrinunciabile. I cittadini lo pagano il servizio di recapito»
«Chiediamo un tavolo di confronto con la direzione provinciale. Le Poste non possono pensare solo ai servizi remunerativi a discapito di quelli del recapito. È impensabile che decidano tutto d’un tratto di chiudere gli uffici dei rioni».
Il sindaco Virginio Brivio dice no alla decisione delle Poste di abbassare la serranda degli uffici postali dislocati in periferia.
La scure delle Poste sta per abbattersi su 65 uffici in Lombardia, tra questi gli sportelli collocati nei rioni del capoluogo.
Rischiano di venir chiusi definitivamente gli uffici di via Belvedere nella zona di viale Turati, Castello, Acquate, Pescarenico, Maggianico, Germando via Belfiore e Germanedo via Eremo all’interno dell’ospedale.
Inoltre è pronta ad abbassarsi la serranda di uno degli uffici di Verderio, che di recente ha sancito la riunificazione in un’unica amministrazione dei due Comuni Superiore e Inferiore, oltre agli uffici ubicati a Sala al Barro frazione di Galbiate, a Maresso di Missaglia, a Beverate di Brivio, e a Rossino di Calolziocorte.
«Ci opporremmo alla chiusura degli sportelli rionali -dice Brivio - , per questo chiediamo un confronto diretto con i vertici delle Poste provinciali. Al limite si può pensare ad una revisione degli orari, però sempre tenendo conto delle posizioni strategiche degli sportelli dislocati nei rioni.È impensabile che «sull’ufficio centrale di viale Dante converga tutto il lavoro degli sportelli periferici».
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