Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 23 Gennaio 2014
«Tunnel Mesolcina,
è l’unica via di fuga»
Riproposto il progetto della galleria da 7 chilometri per collegare la Val San Giacomo con il Mesocco - Fabio Guanella: «Il traforo è l’unica alternativa se la frana della Val Genasca dovesse bloccare la 36»
«Sotto c’è la frana della Val Genasca che rischia di scendere sulla statale 36, sopra abbiamo le slavine che ci possono impedire di salire a Madesimo: ora il tunnel per la Mesolcina è ancora più fondamentale».
La situazione della viabilità in Val San Giacomo è critica. Fabio Guanella, portavoce del gruppo di cittadini di Campodolcino attivi nella promozione di un dibattito sulla realizzazione di una galleria da Campodolcino a Pian San Giacomo, frazione del comune di Mesocco nei Grigioni, ha raccolto circa mille firme a sostegno di questo progetto.
«A nord siamo isolati per la chiusura invernale del passo Spluga e ora c’è il continuo rischio di chiusure per slavine, che determina isolamento e danni economici – spiega Guanella, titolare di un panificio -. A valle c’è lo smottamento della Val Genasca che, secondo gli esperti, può provocare danni rilevanti alla statale 36. Isolamento fa rima con spopolamento: dobbiamo darci da fare per la nostra montagna».
La galleria, secondo i promotori dell’iniziativa, sarebbe una versione «fattibile e ottimizzata» della classica Gordona-Lostallo. La Campodolcino-Pian San Giacomo avrebbe una lunghezza di poco più di sette chilometri, molto inferiore a quella prevista dal progetto finora analizzato per la Gordona-Lostallo. Un aspetto centrale è rappresentato dai costi. I promotori sostengono che per i lavori di un tunnel a canna singola, e di sorveglianza, servirebbero 250-300 milioni di euro. Per la Gordona-Lostallo, invece, si è parlato di 800 milioni.
«Questa opera eviterebbe alla Val San Giacomo il rischio di isolamento e comporterebbe un benefico effetto per l’economia di tutta la Valchiavenna e delle zone circostanti - spiega -. Risulterebbe strategica anche per i Grigioni e il Ticino, in quanto accorcerebbe le distanze fra Engadina e Mesolcina, e per i frontalieri ci sarebbe la possibilità di rientrare a casa ogni sera. Secondo progettisti di comprovata fama internazionale, il tracciato della Gordona-Lostallo necessiterebbe di due camini di aerazione. L’impegno di spesa per uno solo basterebbe a finanziare la realizzazione del tunnel della Valle Spluga. Non vogliamo bocciare il traforo di Gordona, ma solo sottolineare - senza campanilismi - che l’alternativa di Campodolcino è la meno onerosa, la più fattibile e quella che comporterebbe benefici immediati e generalizzati ad aree più vaste, sia in Svizzera, sia in Italia».
Secondo i campodolcinesi, riuniti in un comitato per il quale si può fare riferimento a Guanella, con tanto di gruppo su Facebook, «questo intervento consentirebbe di dare nuova vitalità al territorio montano avvicinandolo ad aree urbanizzate di Lombardia e Svizzera».
© RIPRODUZIONE RISERVATA