Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 07 Gennaio 2014
Truffati anche otto toscani
Ma hanno salvato la vacanza
La comitiva si è rivolta alla storico albergo Spöl per cercare posto - La titolare: «Fatto il possibile per trovare una sistemazione per tutti»
Fra le vittime della truffa di Capodanno che ha portato turisti a Livigno convinti di trovare un appartamento ad ospitarli per una settimana di vacanza ed invece, giunti nel Piccolo Tibet hanno scoperto di essere stati raggirati - almeno una quarantina le denunce - ci sono anche otto amici toscani.
Sono arrivati a Livigno il 28 dicembre ma all’indirizzo che recava il nome corretto di una via di Livigno non hanno trovato l’appartamento per il quale avevano versato i soldi, ma una casa privata con un proprietario che, giustamente, è cascato dalle nuvole. Gli otto ragazzi non avevano nessuna voglia di tornare a casa dopo un viaggio così lungo e quindi hanno bussato all’albergo Spöl di Livigno, uno dei più antichi e hanno trovato il volto gentile di Prisca Bormolini che ha salvato le loro vacanze, trovando loro una sede alternativa: «I ragazzi si sono dovuti dividere in due gruppi perché è stato impossibile trovare una sede con otto posti letto come quella che avevano prenotato su Internet- racconta l’albergatrice -. Siamo riusciti a recuperare due appartamenti da quattro persone, ma sono stati felici di non dover lasciare Livigno. Alcuni di loro erano già stati qui alcuni anni fa, da parte nostra abbiamo fatto il minimo che si può fare con un turista: dovrebbe essere una consuetudine di tutti gli operatori aiutare chi ha bisogno, il nome di Livigno ne trarrebbe giovamento».
S
L’albergatrice di Livigno ha raccolto la disavventura dei ragazzi toscani. «Avevano trovato l’occasione su uno dei maggiori siti di turismo ed effettivamente la truffa era organizzata bene, perché ai clienti è stata mandata copia del contratto da firmare. Avevano pagato una caparra piuttosto modesta, 40 euro a testa, ma poi il sito è sparito un paio di giorni prima che loro arrivassero a Livigno». I truffatori si sono quindi accontentati di una cifra modesta, ma proprio questo particolare pare sia stato quello vincente per permettere all’inganno di avere largo successo. Facendo sborsare una cifra bassa in tanti l’hanno inviata senza fare troppi controlli precedenti». Livigno è finita in buona compagnia visto che anche a Madonna di Campiglio si sono verificati casi simili. Intanto, ieri nel Piccolo Tibet i bambini hanno dato vita alla tradizione di “Bondi ghibinet” quando armati di slitta procedono di casa in casa e ottengono da tutti i livignaschi dolcetti e mandarini. Una tradizione che hanno scoperto anche gli amici toscani perché la loro settimana di vacanza si è conclusa proprio ieri.
Alla fine si sono trovati così bene a Livigno da scordare quei 40 euro persi. Fra la quarantina di truffati ci sarebbero anche lecchesi e comaschi.
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