Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 22 Maggio 2014
Troppi cinghiali, i cacciatori:
«Non abbiamo alcun potere»
Il Comitato caccia di Chiavenna ha ricevuto una lettera (anonima) zeppa di accuse - Convocata una conferenza stampa per fare chiarezza: «La Provincia è competente»
«I cinghiali rappresentano un problema da affrontare in modo serio ed efficace. Noi non abbiamo competenze su questa vicenda, ma le critiche sono tutte per il nostro Comitato: ora bisogna fare chiarezza». Luigi Galperti, presidente del Comitato di gestione della caccia di Chiavenna, interviene per fare il punto su una situazione molto complessa.
Nella zona di Samolaco i cinghiali provocano danni all’agricoltura. Finora secondo il Comitato non solo non si è trovata una soluzione efficace, ma c’è spazio anche per altre criticità. Sia sul fronte della sicurezza, dopo gli spari vicino alle case, alle strade e alla ferrovia, sia per le polemiche basate su altri aspetti. Nei giorni scorsi, la sede dell’ente ha ricevuto una lettera firmata da Coldiretti, Confagricoltura e Unione agricoltura, ma i vertici delle associazioni non sono a conoscenza di questo documento, che evidentemente è un falso prodotto da qualcuno per alimentare la tensione.
Il cinghiale non è un animale tipico della zona e oltre a creare danni ai campi, può essere pericoloso per l’uomo. Servono quindi interventi efficaci, ma al momento i risultati non sembrano soddisfacenti.
«L’eradicazione del cinghiale viene effettuata solo da cacciatori qualificati coordinati dalla Provincia - spiega Galperti -. La gestione è a carico dei soli agenti di vigilanza con pochi addetti e noi veniamo a conoscenza degli abbattimenti solo per vie traverse. In compenso per assurdo riceviamo le lamentele dei cacciatori che non vengono coinvolti, dei cittadini che vedono sparare vicino ad abitazioni, vie e stazioni ferroviarie ed agricoltori che richiedono interventi più incisivi».
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