Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 17 Settembre 2013
Troppi cervi alla Culmen
«Caccia ok ma limitata»
L’Ispra ha respinto la selezione e così nell’ambito del piano gli abbattimenti saranno pochi
Ogni cacciatore ha tempo fino al 7 dicembre di uccidere non più di due capi
Non un progetto di controllo del cervo com’era stato proposto dalla Provincia di Sondrio all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che giorni fa lo ha respinto ma, un nuovo piano di abbattimento specifico per la Culmine di Dazio, che però dovrà restare dentro i margini del piano di prelievo previsto per la stagione venatoria in corso nel settore della Valmasino.
È questa la strategia a cui stanno lavorando gli uffici del servizio venatorio di palazzo Muzio insieme all’assessore competente Severino De Stefani che si sta preparando a portare il decreto del dirigente di area in commissione e nel consiglio provinciale del 27 settembre per una prima presa d’atto da parte del Piano faunistico venatorio di Valtellina e Valchiavenna. La questione è nota e va affrontata, di questo è perfettamente consapevole la Provincia, ma il no dell’Ispra, che nelle sue osservazioni sostanzialmente suggerisce l’apertura della caccia alla Culmen e quindi la soppressione della zona di ripopolamento e cattura (zrc), brucia le tappe di un percorso che a livello locale si sarebbe preferito affrontare più gradualmente. Per tutta una serie di complesse ragioni tecniche l’Ispra boccia il piano di controllo, ma sarebbe più propenso ad accogliere il programma di abbattimento straordinario, che, però considerati i tempi, rischia di essere meno incisivo e di non risolvere efficacemente il problema della selezione degli ungulati, diventati negli ultimi 3 anni un problema difficile da gestire proprio a causa dell’elevata densità demografica. I danni alle colture, agli orti e ai giardini, soprattutto nella zona di Pilasco, nel comune di Ardenno, sono notevoli. Sono aumentati anche i rischi di incidenti stradali, al punto che la gente si sente davvero assediata dai cervi.
I limiti del piano di abbattimento straordinario sono legati soprattutto alla tempistica, perché in quel settore delle retiche la caccia è consentita solo il sabato e il calendario prevede la chiusura il 7 dicembre. Entro questi limiti temporali ci si deve muovere, ma il rischio è che i cacciatori esauriscano le quote di prelievo previste, che in quel settore sono di due capi a testa, e che questa rettifica di piano si concretizzi alla fine con un numero di abbattimenti poco significativo. Tecnicamente si proporrà una modifica della classificazione dell’area della Culmen, che da Zrc diventerebbe zona di tutela, per tutte le specie, tranne che per gli ungulati.
Per garantire la sicurezza delle persone e degli stessi cacciatori, una parte dei quali si oppone all’apertura totale dell’attività venatoria proprio a causa delle caratteristiche geomorfologiche della Culmen che aumenterebbe i rischi per l’incolumità delle persone, sono già state individuati almeno tre punti per gli abbattimenti, ma di quanti cervi, al momento, è difficile dirlo.
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