Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 22 Settembre 2013
Tribunale, pochi rinforzi
Da Morbegno solo fascicoli
Il lavoro è aumentato di un quarto, ma le risorse umane no - Il presidente D’Aietti spiega come sta riorganizzando gli uffici
Era stato un convinto fautore dell’accorpamento di Morbegno
con Sondrio e, prima ancora che Roma si mettesse a tagliare nel nome della “spendig review”, aveva intuito la necessità di riorganizzare e ottimizzare i servizi della giustizia in Valle, accentrando volontariamente nel capoluogo fascicoli ma anche (e soprattutto) risorse umane.
Il presidente del Tribunale di Sondrio, Gianfranco D’Aietti,ha avuto ragione solo in parte, perché i tempi dell’operazione non hanno giocato a suo favore: da Morbegno ha ereditato il carico di lavoro, ma dei sette dipendenti che sulla carta erano destinati a Sondrio solo due - alla fine - hanno preso servizio nel Tribunale del capoluogo.
«C’è chi ha fatto richiesta di essere trasferito alle dipendenze della Procura, chi negli uffici del Giudice di Pace. Morale: avremo un rinforzo per la cancelleria civile e un altro per quella penale, che a giorni riorganizzeremo».Situazione non facile quella che si è venuta a creare a Sondrio ed è solo grazie ad una serie di concause - come lo sciopero degli avvocati che ha alleggerito la ripresa dell’attività processuale, o la ripartenza della mediazione obbligatoria che consentirà al settore civile di tirare un po’ il fiato - se di fatto non si è nel caos.
La soppressione di Morbegno porta in “eredità” a Sondrio circa un quarto del lavoro complessivo.
Alcuni dati: le cause civili erano 1.500, se ne aggiungono 270.
La volontaria giurisdizione si aggrava notevolmente: al carico di lavoro sondriese - stimato in circa 500 procedimenti - si aggiungono circa 300 procedimenti. Il penale passa da 500 fascicoli a 700.
Tutto dovrà essere riorganizzato: dall’applicazione dei magistrati al lavoro delle cancellerie.
Quella civile, al secondo piano, ha subito un intervento radicale: «Abbiamo riorganizzato l’ufficio unificando anche fisicamente le due cancellerie e creando un “front-office” per la ricezione degli atti. Ora ci lavorano due persone, con la possibilità di applicarne una terza nei momenti di maggior afflusso. Per la cancelleria penale la situazione è più delicata».
Per forza: le udienze raddoppiano, visto che ora ci sono i processi provenienti da Morbegno e il personale addetto è diminuito: quattro le persone effettivamente applicate, due delle quali è come se non ci fossero in quanto sono sempre impegnate in udienza. Tutto il lavoro è quindi in mano ai due dirigenti, uno dei quali a fine anno andrà in pensione. «Abbiamo allo studio alcune soluzioni e nel giro di breve ci sarà una persona in più nella cancelleria del dibattimento», afferma D’Aietti, che aggiunge: «L’unica nota positiva è che non abbiamo avuto problemi sotto il profilo logistico. Il trasloco è stato effettuato la prima settimana di settembre senza intoppi».
Ma non è solo il settore penale a essere in sofferenza. Anche l’ufficio esecuzioni civili (pignoramenti, giusto per capirci) ora è oberato dal carico di lavoro ereditato da Morbegno, ma qui di soluzioni a breve termine non sembrano essercene.
E veniamo ai giudici. «Sulla carta dovremmo avere sette giudici civili, siamo in realtà in quattro (Fabrizio Fanfarillo, che si occupa di lavoro, Barbara Licitra, Luca Fuzio e il presidente D’Aietti, ndr). A marzo arriveranno tre magistrati di prima assegnazione, ma intanto il civile è in affanno. Teniamo presente che un giudice (Licitra, ndr) è già in parte applicato a due importanti processi (la Corte d’Assise e il processo Passamonti, ndr) e quindi tutti i suoi fascicoli dovranno essere aggiornati a nuova data», dice D’Aietti. Non vanno meglio le cose nel penale, dove però ai due giudici monocratici Antonio De Rosa e Pietro Della Pona (che è pure presidente di sezione e presiede la Corte d’Assise, ndr) si aggiungerà presto il giudice onorario Barbara Della Nave, che potrà occuparsi però solo di alcuni processi (quelli per reati che prevedono pene fino a tre anni). Nulla cambierà, invece, per il collegio giudicante, se non che acquisteranno definitivamente il giudice Licitra quando la collega Della Nave farà al suo ingresso al penale. Tutto invariato per gli uffici Gip e Gup, con i giudici Fabio Giorgi e Carlo Camnasio.
«Obiettivamente, non posso certo sperare che in un momento di grande difficoltà come quello attuale una mia richiesta di personale aggiuntivo possa essere accolta per cui - afferma laconico il presidente - dobbiamo lavorare con quello che abbiamo. Un’altra boccata d’ossigeno dovremmo averla ad aprile con la chiusura degli uffici del giudice di pace di Morbegno, Tirano e Chiavenna. Allora avremo una nuova ridistribuzione delle forze, ma solo in parte il Tribunale potrà beneficiarne, perchè la metà del personale andrà in Procura».
I cittadini di Valtellina e Valchiavenna non possono dunque che attendersi un peggioramento del servizio e il Tribunale di Sondrio perderà quel primato che per anni lo ha visto svettare in cima alla classifica redatta dal Sole 24 ore.
«Non sono di questo parere - obietta D’Aietti -. Abbiamo gestito le difficoltà in modo estremamente efficace - anche se magari non efficiente - e la stessa Avvocatura ritiene ancora accettabili i tempi della giustizia in Valle. Con l’arrivo dei nuovi giudici avremo un salto di produttività soprattutto nel settore del civile, che è quello più in difficoltà. Siamo già tutti speranzosi, anzi fiduciosi, che le cose funzioneranno meglio nel 2014».
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