Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 15 Luglio 2015
Trenord è rovente
Disservizi e criticità
ma biglietto optional
Tempo di Expo Lettera dei pendolari alla Regione
Prosegue la protesta per l’assenza di aria condizionata
Il racconto di due giovani tra viaggiatori non paganti
Cronaca di un’ordinaria giornata di viaggio su un treno domenicale, fra furbizie per non pagare il biglietto, ragazzini strafottenti, furbacchioni, ragazze maleducate, e chi più ne ha più ne metta.
Tutto questo anche nei mesi clou dell’Expo. Disservizi e criticità.È solo una fotografia di una situazione che sta peggiorando sempre più sui treni della nostra provincia e non solo, tanto che il rappresentante dei viaggiatori del quadrante nord nella commissione regionale del trasporto pubblico locale, Matteo Mambretti, ha scritto all’assessore regionale Alessandro Sorte una vibrata protesta: «La sistematicità con cui sono gestiti i disservizi è impressionante, ed i numeri che trapelano non lasciano spazio all’interpretazione. Numeri - guarda caso - che nonostante la blasonata trasparenza non vengono mai condivisi».
Lo sciopero del ventaglio
I pendolari del Meratese hanno inaugurato la protesta del ventaglio contro le carrozze senza aria condizionata: lo mostrano al controllore al posto del biglietto. È un giovane trentenne che abita a Monza, Simone Di Dio, con la fidanzata Claudia Busnelli, a raccontare la sua disavventura dopo un pomeriggio trascorso in riva al lago a Lecco.
Prendono il treno suburbano da Lecco lungo la Lecco-Milano via Molteno, il Besanino. Partono alle 19,07 dopo aver comprato online il biglietto. «Appena partiti, seduti in prima carrozza, notiamo il capotreno parlare con un paio di ragazzi seduti più avanti rispetto a noi, pieni di bottiglie di birra. E’ evidente che il problema siano i biglietti, loro non ce l’hanno. Nel frattempo si siede a fianco una coppia di ragazzette strafottenti, visibilmente minorenni che tanto per cominciare mettono le scarpe sui sedili di fronte e si “allungano” per bene. Anche loro notano la presenza del controllore: si guardano, si rialzano, cambiano carrozza andando più indietro cercando di evitare il controllo».
Ma questo è solo l’inizio, perché appena prima che il controllore chieda loro il biglietto ci sono una coppia di ragazzi che non ce l’hanno ed a cui il controllore intima di scendere alla prima fermata utile oppure di fare il biglietto.
Optano per scendere: «Tanto è la nostra fermata, funziona sempre», dicono appena il controllore prosegue. E fanno sei persone in una carrozza senza biglietto.
Il viaggio prosegue e gli occupanti della carrozza cambiano: «Due ragazzi che nuovamente litigano con il controllore per la mancanza dei biglietti, e due altri seduti a fianco a noi, un giovane minorenne e un signore sui quaranta. Il giovane risponde al controllore: “Mi dispiace ma non ho i soldi, proprio non li ho, non ho nulla”. Il controllore non risponde nemmeno, si limita ad andarsene».
Il treno arriva a Besana, la fidanzata si sente male perché in dolce attesa e vorrebbe andare in bagno, la porta è bloccata, la apre il controllore e ne esce un ragazzino di colore che continua a lamentarsi perché «sta male», ma si era nascosto per non pagare il biglietto. La richiesta del viaggiatore, rivolta alla questura di Lecco è questa: «Non so se il controllore non può far nulla ai minorenni o semplicemente “lascia correre”, ma vi chiedo, davvero, di valutare un aumento del personale viaggiante, di dotare i treni di una coppia di poliziotti».
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