Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 02 Gennaio 2015
Travolto da valanga: salvo per un soffio
grazie ai suoi amici
Lo scialpinista stava scendendo dalla Val Belviso. Sono stati i compagni che erano con lui a estrarlo subito dalla neve che lo aveva sepolto.
La neve non è ancora tanta, anche alle quote più alte. Eppure il pericolo di essere travolti da una valanga non manca. Ne sa qualcosa lo scialpinista tiranese di 52 anni rimasto per alcuni istanti sepolto sotto i lastroni di neve che lo hanno colpito mentre scendeva delle cime della Val Belviso.
È successo alle 12,30 del 31 dicembre sui pendii della parte orobica del territorio comunale di Teglio. Portato per accertamenti in elicottero all’ospedale Morelli di Sondalo, la sera stessa ha potuto già essere dimesso. È andata bene, insomma. La fortuna ha voluto che i compagni di escursione dell’uomo siano stati in grado di afferrarlo per una gamba ed estrarlo dalla neve in pochi secondi.
Nel frattempo era stato avvertito il 118 che ha inviato sul posto l’elicottero. Soccorsi immediati, un po’ di fortuna e tutto si è risolto sostanzialmente per il meglio. La comitiva, si parla di cinque persone, aveva cominciato l’escursione alla mattina, partendo dalla zona di Frera, per poi dirigersi attraverso la valle del Latte le cime Lorio e Nembra, a oltre 2.500 metri di quota. Un’escursione panoramica, impegnativa fisicamente, ma giudicata tutto sommato non troppo pericolosa dagli esperti.
In questo caso però l’uomo che si trovava in testa alla comitiva ha corso dei seri rischi, anche se non ci sarebbe stata alcuna imprudenza da parte dagli scialpinisti: un fatto apparentemente sorprendente, se si considera l’innevamento non abbondante di questo periodo.
«Nonostante sembri un paradosso, invece, in molte zone l’indice del pericolo valanghe è 3, marcato - spiega il maresciallo Christian Maioglio del Sagf , il Soccorso alpino della Guardia di finanza -. Con un indice di questo tipo le uscite non sono del tutto sconsigliate, ma si possono effettuare soltanto dopo un’attenta valutazione del percorso. È vero che la neve non è tanta, ma le condizioni meteo dei giorni scorsi hanno creato i presupposti di pericolo. Il vento, in particolare, ha formato dei lastroni da accumulo che possono scivolare verso valle. E proprio il fatto che il manto di neve presente sul terreno non sia molto spesso può rendere più gravi le conseguenze di una caduta, considerato il rischio di urtare contro rocce o tronchi d’albero».
Subito allertati, sia il Sagf che i Carabinieri non hanno però dovuto effettuare alcun intervento immediato, essendosi rivelato più che sufficiente l’arrivo del personale del 118 con l’elicottero.
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