Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 27 Marzo 2015
Tragedia di Monza, coinvolto valtellinese
Nello scontro ha perso la vita un ragazzo di quindici anni - La Procura lo ha indagato: «Un atto dovuto». L’avvocato Consoloni: «Evidente che non sia stato lui a causare l’incidente e adesso si trova sotto choc».
«Quello della Procura di Monza che ha deciso di indagare anche il mio assistito è un atto d’ufficio. È evidente che non abbia causato lui l’incidente e credo che potremo dimostrarlo anche prima dell’inizio del processo».
L’avvocato lecchese Fabrizio Consoloni non ha dubbi: il valtellinese andrebbe considerato più vittima che autore del sinistro nel quale domenica mattina a Monza ha perso la vita il giovane Elio Bonavita, di appena 15 anni.
«Basta vedere la dinamica del sinistro: si è trovato coinvolto suo malgrado in una situazione che non ha potuto in alcun modo evitare - ancora Consoloni -. Adesso è ancora sotto choc, non riesce neanche più a parlare».
Il valtellinese di Chiuro, 37 anni, è l’uomo che guidava l’Alfa Romeo che materialmente è finita contro la Citroen sulla quale stava viaggiavano il ragazzo di Villasanta che ha perso la vita e la mamma Nunzia Minichini, 46 anni, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano.
Stava viaggiando in direzione opposta rispetto all’utilitaria, e l’avrebbe centrata soltanto dopo aver sterzato per evitare l’Audi Q5 che si era immessa su viale Brianza da una via laterale senza dare la precedenza e costringendo una Range Rover in arrivo a una manovra d’emergenza nel disperato tentativo di evitare l’impatto, cosa che non è stata possibile per l’Alfa arrivata subito dopo.
«Mi trovavo a passare di lì in quel momento e ho un’auto dello stesso modello e colore di quella che stavate cercando». Queste le dichiarazioni spontanee del presunto pirata della strada che domenica mattina avrebbe provocato il tragico incidente. Manager di Vedano al Lambro, 46 anni, si è presentato spontaneamente al comandando della polizia locale. D’altra parte sapeva benissimo di essere ricercato e che alcune telecamere avevano ripreso parte della targa della sua Audi.
L’indagato però, almeno per il momento, non avrebbe fatto alcuna ammissione rispetto alla sua presunta mancata precedenza nell’imboccare viale Brianza da via Ramazzotti. Anzi, avrebbe dichiarato ai vigili di non avere visto nulla dell’accaduto e di non essersi proprio reso conto di quello che era successo al suo passaggio.
Denunciato a piede libero, deve rispondere delle accuse di omicidio, lesioni colpose e omissione di soccorso.
Le indagini sono coordinate dal pm della procura monzese Manuela Massenz che ha inquisito anche il valtellinese. Tra l’altro è risultato a sua volta ferito anche il conducente della Range Rover nera coinvolta nell’incidente.
Il fuoristrada, secondo la ricostruzione effettuata dai vigili, avrebbe invaso la carreggiata opposta dove sopraggiungeva la Citroen (e altre tre vetture) per evitare la Q5 che in fase di immissione avrebbe invaso la sua corsia.
Resta da stabilire anche a che distanza si trovasse la Range e a che velocità stesse viaggiando al momento dell’impatto. Lo chiariranno le perizie che si stanno svolgendo in questi giorni. Al momento il valtellinese risulta formalmente indagato per concorso in omicidio colposo e in lesioni colpose.
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