«Traforo del Mortirolo
È questa la soluzione»
È cambiato il tipo di pericolo, ma la situazione è la stessa del 2013. E anche stavolta gli autotrasportatori si sono trovati a fare i conti con code, ricerche di strade alternative, sensi unici alternati, divieti e ritardi
«Il traforo del Mortirolo è indispensabile, non solo per il trasporto merci. Ci avvicinerebbe al cuore dell’Europa e valorizzerebbe l’offerta turistica».
È cambiato il tipo di pericolo, ma la situazione è la stessa del 2013. E anche stavolta gli autotrasportatori si sono trovati a fare i conti con code, ricerche di strade alternative, sensi unici alternati, divieti e ritardi. «Siamo stati costretti a rivivere le stesse problematiche di una anno fa, ai tempi della chiusura delle due gallerie sotto Piona - spiega Agostino Pozzi, responsabile di categoria per Confartigianato Sondrio -. E sono quelle che dovremo affrontare, purtroppo, anche in futuro, senza sapere se quel momento arriverà fra tre o dieci mesi. Siamo legati a una strada importante, ma con grosse falle che si aprono ogni volta che c’è uno smottamento o una situazione di insicurezza. Servono piani specifici per agevolare il traffico in caso di difficoltà, con monitoraggi costanti, in modo da evitare problemi nei punti più a rischio. Ma occorre soprattutto un’alternativa».
«Il traforo del Mortirolo rimane una soluzione, anche se siamo consapevoli degli aspetti finanziari - puntualizza - . Torniamo ai tavoli a discutere questa proposta, tenendo presente le condizioni economiche del Paese. Una soluzione alternativa va ricercata. Rifare una superstrada sul lago di Como non mi sembra una soluzione efficace. Non credo che sia opportuno tornare a investire risorse sulla 36, viste le premesse delle condizioni geologiche».
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