Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Aprile 2015
Traffico di farmaci rubati, la maxi inchiesta colpisce anche Sondrio
«Le menti dell’organizzazione erano i grossisti italiani, precisamente a Milano, Monza, Sondrio, Napoli, Pavia, Genova, Caltanissetta e Crotone», ha spiegato il Procuratore aggiunto della Repubblica di Monza, Luisa Zanetti.
Farmaci ospedalieri destinati alla cura del cancro ed altre malattie gravi, rivenduti all’estero attraverso un vero e proprio mercato parallelo messo in piedi da ricettatori e riciclatori che attraverso false fatturazioni ottenute da complici società estere li ripulivano per poi venderli a grossisti tedeschi, inglesi, olandesi e montenegrini.
E’ questo l’oggetto della maxi indagine della Procura di Monza che ha portato alla custodia cautelare in carcere delle 19 persone ritenute parte dell’associazione per delinquere. Gli inquirenti hanno ricostruito una sofisticata rete di furti, ricettazioni e rivendita all’estero di farmaci costosi - iniziata nel 2011 - di cui facevano parte oltre una cinquantina tra grossisti, trasportatori, titolari di società.
«Le menti dell’organizzazione erano i grossisti italiani, precisamente a Milano, Monza, Sondrio, Napoli, Pavia, Genova, Caltanissetta e Crotone - spiega il Procuratore aggiunto della Repubblica di Monza, Luisa Zanetti - i farmaci sottratti direttamente alle aziende farmaceutiche, nei magazzini ospedalieri o durante il loro trasporto, venivano rivenduti all’estero dopo essere stati ripuliti della provenienza grazie a fatturazioni fittizie emesse da società con sede in Inghilterra, Svizzera, Malta e Irlanda. Questo interrompendo spesso la catena del freddo necessaria per la conservazione e privando gli ospedali lombardi a cui erano destinati della disponibilità di preziosi composti».
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