Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 07 Agosto 2013
Tettoia di piazza Cavour,
raccolte già centinaia di firme
Prosegue l’iniziativa promossa dai commercianti del centro storico contro la destinazione ad uffici
Motta: «Faremo valere la volontà popolare» - Ruffini: «Se salta tutto, tanto vale mettere i parcheggi»
Centinaia di firme raccolte in pochi giorni. Prosegue con successo l’iniziativa messa in campo dai commercianti del centro storico cittadino per dire no alla destinazione direzionale (uffici) della ex tettoia di piazza Cavour in predicato di diventare la nuova sede di Confindustria.
Il comitato promotore ha le idee chiare e ha tutte le intenzioni di andare fino in fondo.
«La raccolta firme sta andando molto bene - sottolinea Vittorio Motta mostrando i fogli pieni di firme -, ma non ci fermiamo a questo. Abbiamo tutte le intenzioni di far valere la volontà popolare perché non vogliamo fare la stessa fine di piazza Campello o di piazza Garibaldi dove la presenza degli uffici ha ucciso la vitalità». L’assioma di partenza è quello: la vita della città corre in parallelo con l’attività commerciale.
«Nessuno di noi ha nulla contro qualcuno - specifica Marcella Ruffini -, abbiamo il massimo rispetto per chi lavora, ciò che ci preme però è preservare la storia e la vitalità della nostra città. In nessuno dei passaggi burocratici effettuati si è mai parlato di un utilizzo diverso da quello commerciale. Il terziario cui fa riferimento al convenzione non è direzionale, non sono uffici».
Secondo il comitato promotore i cittadini di Sondrio hanno il diritto non soltanto di esprimersi sulla vicenda, ma anche di sentire dalla viva voce di coloro che sono stati eletti come stanno le cose. «È giusto che della questione si torni a parlare in consiglio comunale - sottolinea Ruffini -, che tutti i consiglieri comunali esprimano il loro parere e che gli elettori sappiano da che parte stanno coloro che hanno votato».
E sebbene i promotori dell’iniziativa facciano valere l’importanza di un movimento che parte dal basso, si dicono però pronti a sedersi intorno ad un tavolo per discutere e trattare con il Comune.
«Non possiamo sempre subire scelte calate dall’alto - continua Ruffini -, vogliamo avere la dignità per decidere insieme del futuro del commercio». Che significa, alle brutte, negoziare le condizioni per l’insediamento di Confindustria. «Se saltano tutti paletti contenuti nella convenzione e sulla base dei quali sono stati fatti i progetti e abbiamo subito tanti disagi - dice Ruffini -, allora non ha più senso neppure la pedonalizzazione della piazza. Allora si possono prevedere anche dei parcheggi».
Una possibilità sulla quale insiste molto Motta: «Si potrebbero realizzare dei parcheggi a rotazione veloce, perché se mettono gli uffici e non ci sono neppure posti auto, la zona muore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA