Cronaca / Circondario
Domenica 01 Giugno 2014
Tasi, stangata a giugno
in 20 Comuni lecchesi
Imposta applicata a macchia di leopardo nel Lecchese. Dieci paesi hanno deciso di non far pagare nulla
Lecco al top: aliquota al 3,2. Castello, Lierna, Nibionno e Suello: solo l’1. Gli altri 59 slittano a settembre
Rischio mazzata sui cittadini lecchesi, alle prese con un’imposta che, anche in questo caso, è stata applicata a macchia di leopardo, grazie alla libertà d’azione concessa dal Governo.
I cittadini che dovranno – autonomamente, visto che non riceveranno alcun bollettino da parte del Comune – versare, nella stragrande maggioranza dei casi entro metà giugno, l’acconto della Tasi sono i residenti di 20 paesi in provincia di Lecco.
Dovranno districarsi in una vera e propria giungla di aliquote, detrazioni e agevolazioni che ciascuna amministrazione comunale ha deciso in assoluta autonomia, rendendo articolato il calcolo che i contribuenti, con l’ausilio di Caaf e commercialisti, dovranno effettuare con l’orologio alla mano, considerato che le decisioni definitive sono arrivate praticamente sul filo di lana.
Nel Lecchese, tra i venti Comuni che hanno applicato le aliquote spicca – purtroppo per i residenti in città – proprio Lecco, che ha scelto quasi il massimo: 3,2 per mille, con tutta una serie di detrazioni che andranno ad alleggerire l’imposta. Stesso discorso comunque, anche per gli altri Comuni (da Castello, Lierna, Suello e Nibionno, con l’1 per mille a Malgrate con il 2,3 a Merate e Cernusco con il 2,5),che si sono “sbizzarriti” nella messa a punto delle agevolazioni, per le quali si terrà conto dei figli e della presenza di disabili in famiglia, tra le altre cose.
Hanno deliberato di non applicare la nuova imposta, invece, dieci municipalità. Si tratta di Barzago, Calolziocorte, Costa Masnaga, Crandola, Dervio, Carenno, Galbiate, Garlate, Pescate e Lomagna.
I particolari su “La Provincia di Lecco” in edicola domenica primo giugno
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