Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 07 Giugno 2014
Tasi, slitta il pagamento
Non il caos a Sondrio
In provincia di Sondrio soltanto dieci Comuni hanno la scadenza del 16 giugno per la prima rata - Per gli altri si va ad ottobre - Intanto i Caf se la prendono con i Comuni: «I calcoli spettano a loro»
Nelle intenzioni del Governo, come recita il testo della legge di stabilità, avrebbe dovuto semplificare la burocrazia e invece la nuova imposta sugli immobili e i servizi indivisibili, la Tasi, si è trasformata in un vero e proprio caos per i cittadini, per i Comuni e per i Caf.
E se anche, dopo settimane di incertezza, l’emendamento sul decreto Irpef, sul quale ieri il Senato ha votato la fiducia, ha fatto finalmente chiarezza sulle scadenze cui devono attenersi amministrazioni comunali e cittadini, sulle modalità di pagamento dell’imposta continua a vigere incertezza e soprattutto uno strisciante malumore.
Il quadro venutosi a delineare con gli ultimi interventi prevede che per i Comuni che abbiano deliberato le aliquote Tasi entro lo scorso 23 maggio - 20 in tutto in provincia di Sondrio, di cui soltanto dieci però chiamati al versamento -, il pagamento dell’imposta, sia per le prime sia per le seconde case, sarà versato con una prima rata entro il prossimo 16 giugno, e con una seconda rata a saldo a dicembre. I cittadini dei Comuni che devono ancora deliberare le aliquote, o che come il capoluogo non lo hanno fatto nei termini previsti, pagheranno, invece, la prima rata (sia per le prime che per le seconde case) entro il 16 ottobre, e il saldo sempre a dicembre. Questi ultimi Comuni avranno tempo fino al 10 settembre per comunicare in via telematica le aliquote a livello centrale. Infine, ai Comuni che non hanno deliberato in tempo verrà corrisposto un acconto sui mancati introiti corrispondente al 50% del gettito annuo stimato ad aliquota base dell’1 per mille.
La definizione delle scadenze ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai responsabili dei centri di assistenza fiscale di Cgil, Cisl, Uil e Acli che in questi giorni erano stati letteralmente presi d’assalto dai cittadini alla ricerca di informazioni e che non più tardi di ieri avevano lanciato il loro grido d’allarme.
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