Cronaca
Giovedì 29 Ottobre 2015
Tangenziale, resta il pedaggio
Niente soldi per il secondo lotto
Il Governo gela le speranze comasche
«Gratuità inattuabile e per ora zero finanziamenti»
L’ultima speranza dei comaschi di non pagare il pedaggio sulla tangenziale monca e lunga appena 2,4 chilometri si è infranta ieri mattina al ministero delle Infrastrutture. Prima le parole in commissione alla Camera del sottosegretario Umberto Del Basso de Caro: zero euro per il secondo lotto e conferma del pedaggio sul primo. Poi il verdetto del vertice convocato in extremis su indicazione del ministro Graziano Delrio. Nessun coniglio dal cilindro, quindi. E nessuna soluzione di buonsenso dell’ultimo minuto nonostante le proteste dei sindaci e dei cittadini.
La fumata nera sulla questione pedaggio è arrivata dall’incontro convocato per analizzare la proposta inviata nei giorni scorsi dal sindaco di Como Mario Lucini, che chiedeva di uniformare a 2,20 euro anche le tratte tangenziale-A9 da e per Milano lasciando così gratuito il passaggio tra Albate e Villa Guardia.
Allo stesso primo cittadino è stato poi spiegato telefonicamente il mantenimento del pedaggio, giustificando la decisone con una direttiva europea che si basa sul principio “paghi la strada che fai”. Impossibile, quindi, inglobare tutto nel pedaggio di chi va e torna da Milano. A nulla è servito far notare che anche tra Grandate e Chiasso, in realtà, paga anche chi quel tratto non lo percorre. Da Roma hanno fatto sapere che ci saranno interventi anche lì prossimamente. Nel frattempo scatteranno i monitoraggi dei flussi di traffico e, tra un mese, ci sarà un nuovo vertice anche con gli amministratori locali. È evidente che se in pochissimi dovessero utilizzare la tangenziale, qualche correttivo andrà messo in atto perché ci si troverebbe di fronte a un’infrastruttura inutile.
Ieri in serata Lucini, dopo essere rientrato dall’incontro in Regione, ha commentato la giornata dicendo «avevamo chiesto a Regione e al ministero di sollecitare i gestori per trovare una soluzione, il risultato è che hanno gestito tutto i gestori. La politica è rimasta neutrale e questo è molto grave».
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