Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 13 Novembre 2014
Tagli imposti al Comune, risparmi difficili senza poter fare investimenti
È un compito ingrato e delicato quello con cui è alle prese in questi giorni l’amministrazione comunale di Sondrio, decisa a tornare alla vecchia e buona usanza di presentare il bilancio di previsione a dicembre, nonostante le notizie frammentarie in arrivo dal Governo e gli ostacoli di nuove imposte.
Sul tavolo, oltre agli impegni di calendario, tra cui l’assestamento di bilancio entro fine mese, il rompicapo più difficile da risolvere è quello dei tagli imposti da Roma, a partire da quel 5% di sforbiciata alla spesa corrente da fare e dimostrare, senza toccare alcune voci incomprimibili come quella del personale.
«Siccome le spese di rappresentanza e simili sono già ridotte al minimo - spiega il sindaco di Sondrio Alcide Molteni - e visto che in questi anni abbiamo portato avanti una politica attenta di riduzione degli sprechi, le scelte possibili non rimangono molte, si tratta cioè di agire sui servizi rivolti alla città e alla cittadinanza, con tutto ciò che questo comporta». Ricadute negative d’immagine e di fruizione, ma anche occupazionali.
«Se decido di tagliare le prestazioni di un servizio - spiega Molteni -, penso ad esempio alla manutenzione del verde, significa che la società che si occupa di quel settore avrà necessità ridotte di personale e che quindi dei lavoratori resteranno a casa con un impatto sociale ed economico notevole».
Anche per le casse del Comune. Basti pensare che il 50% dell’addizionale Irpef incassata da palazzo Pretorio è a carico dei lavoratori dipendenti.
«Gli enti virtuosi - continua Molteni - dovrebbero essere messi nelle condizioni non di creare disoccupazione, quanto piuttosto di fare investimenti che l’occupazione la creino».
Gli investimenti diventano però pressoché impossibili coi i vincoli imposti dal patto. Ma senza investimenti diventa difficile anche fare risparmi.Un esempio su tutti, ma lo stesso ragionamento vale per il riscaldamento, quello dell’illuminazione pubblica. «Se potessimo innovare, introducendo i led - spiega il sindaco - potremmo ottenere risparmi consistenti sulle bollette dell’energia elettrica, ripagando l’investimento nel giro di un paio d’anni, Ma questa cosa ci è preclusa dal patto. Per il prossimo anno i soldi che possiamo spendere dobbiamo metterli sul teatro. L’assurdità mi pare evidente».
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