Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 17 Luglio 2013
Super 36 e Comuni, nuovo Fondo
per imprese e sindaci
Alle aziende colpite dal blocco della Monte Piazzo
in arrivo fondo risarcimenti di 5 milioni di euro
Altri 212 milioni per allentare i conti di enti locali
Emergenza superstrada, emergenza Patto di stabilità. Un nuovo fondo di 5 milioni per risarcire le piccole imprese e le aziende dell’autotrasporto della Valtellina. E un ulteriore stanziamento della Regione in aiuto al taglio dei fondi imposti dal Patto di stabilità.
Due nuove misure shock quindi per combattere gli effetti della crisi economica.
La prima di 5 milioni è per far fronte ai danni subiti dagli operatori di tutta la Valtellina per via dell’isolamento subito con la chiusura della galleria Monte Piazzo. I fondi ci sono, sono pronti, e in questo momento si sta studiando solo lo strumento finanziario adeguato per poter erogare i soldi alle aziende. I 5 milioni disponibili in Regione sono di fonte europea. Fra le ipotesi sul tavolo quella più probabile per poter erogare subito i contributi sarebbe di farli confluire o di trasferirne una quota parte nel Fondo Fiducia Valtellina e seguire poi la stessa prassi di erogazione prevista dal Fondo valtellinese. La pratica è seguita direttamente dal sottosegretario Ugo Parolo e per approfondire meglio questo passaggio Parolo ha messo in calendario un incontro, a Sondrio, fra l’assessore regionale alle Attività produttive, Mario Melazzini, la Provincia di Sondrio, la Camera di Commercio e le associazioni degli imprenditori. Imprese, commercianti, artigiani ma soprattutto gli autotrasportatori sono fra i soggetti a cui sarà data la priorità nel risarcimento. E fra le agevolazioni previste, per massimizzare il più possibile l’effetto indennizzo sull’impresa al vaglio anche un ulteriore ribasso dei tassi di interesse.
Seconda misura, dalle imprese agli enti locali. Uno stanziamento di 212 milioni questa volta per garantire ai Comuni e alla Provincia spazi finanziari per attenuare la crisi finanziaria imposta dai vincoli del debito pubblico. Due fronti aperti, che oggi in Regione, porteranno i sindaci anche della Valtellina e della Valchiavenna a una prima vera riunione anche di protesta ufficiale contro il Patto di stabilità. Mail, lettere e fax sono state inviate per sollecitare l’adesione dalla Valle. Firmate da Massimo Sertori, presidente della Provincia di Sondrio e dell’Unione delle Province lombarde, da Attilio Fontana, presidente dell’associazione dei Comuni della Lombardia e da Roberto Maroni, governatore regionale. Oggi al Pirellone gli amministratori firmeranno con il Pirellone il nuovo «Patto regionale», con cui si assegnano ai Comuni nuovi spazi finanziari per almeno 212 milioni. «E’ una iniziativa importante, anche se non sufficiente a risolvere la crisi drammatica della finanza locale – spiega Sertori –. Ma certo in questo momento in cui i Comuni e Province sono travolti dal peso del Patto di stabilità e dai tagli imposti dalle ultime manovre economiche del governo, questo nuovo aiuto alle amministrazioni locali rappresenta una concreta via d’uscita temporanea dalla stretta». Oggi Sertori porterà sul tavolo del confronto con la Regione i dati reali della difficoltà amministrativa: nel 2013 le misure imposte dai vincoli finanziari peseranno sui Comuni lombardi per almeno 1,8 miliardi e sulle Province per almeno altri 400 milioni. Per la Provincia di Sondrio i casi estremi sono i 40 milioni bloccati per Palazzo Muzio e almeno altri 6 milioni per il Comune di Sondrio. Ma c’è tutta una frammentazioni di cifre importanti – magri anche di qualche migliaia di euro – ma tassativamente vincolate nei piccoli Comuni del territorio che impediscono perfino la chiusura di cantieri già avviati o l’inizio di opere indispensabili per il paese. «È una condizione assurda che comporta anche condizioni paradossali – rilancia Sertori -: in quest’anno la contrazione degli investimenti sul territorio è stato superiore al 20%, si è assistito al blocco dei pagamenti alle imprese, ma soprattutto per i piccoli Comuni è stata denunciata la messa a rischio dei servizi essenziali, dall’assistenza alle persone, dagli anziani alle persone disabile, arrivando fino passando alle scuole». Oggi questi rischi verranno illustrati come in un «manifesto di denuncia» da ogni sindaco del territorio: verrà illustrata l’entità dei blocchi dei lavori, i dati relativi ai loro soldi bloccati, le opere ferme , quelle impossibili da realizzare e quelle a cui si dovrà rinunciare. Verrà sottolineato anche i fondi messi a disposizione nel «Patto regionale» che oggi verrà firmato aiuterà a sanare residui passivi, solo per il 2012, di almeno 4 miliardi in capo ai Comuni e di altri 2,2 miliardi accumulati dalle Province della regione. Tutti numeri questi che oggi aiuteranno a forzare ulteriormente ancora il braccio di ferro in corso fra Comuni e Governo di Roma.
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