Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 17 Dicembre 2014
Statale 38, la settimana della verità: sono ore decisive per la tangenziale
Giovedì si riunisce il cda dell’Anas e si insedierà anche l’Osservatorio ambientale. I lavori dovevano partire a dicembre ma sono slittati per un intoppo burocratico.
Settimana cruciale quella che si è aperta per l’atteso via alla costruzione della nuova statale 38 secondo stralcio, la “tangenziale di Morbegno”.
Giovedì si riunisce il consiglio di amministrazione di Anas, il gestore della rete stradale italiana. Sempre giovedì in Regione a Milano si insedia l’O.a. Osservatorio ambientale, tavolo di lavoro intercomunale, provinciale, regionale e nazionale che assicurerà il monitoraggio per gli impatti ambientali dell’opera.
Ne fanno parte per i Comuni interessati l’architetto morbegnese e responsabile del Servizio urbanistico municipale Cristina Tarca, Camilla Vola, architetto dell’ente Provincia, sui servizi Grande viabilità. L’ingegner Marco Mutti per Anas, il responsabile lombardo della Direzione infrastrutture, e un rappresentante del Ministero dell’Ambiente e Ministero infrastrutture. «Il passaggio cruciale – ha spiegato ieri Francesco Bongio, tecnico incaricato dal sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri, per seguire gli iter attuativi della nuova strada – è quello che riguarda Anas. I lavori – ha precisato – dovevano partire a dicembre, sono slittati perché nell’ultimo cda di Anas non è stato approvato il progetto definitivo della tangenziale. Mancava il benestare del Ministero dell’Ambiente e si era creato un piccolo inceppo burocratico. Piccolo ma sufficiente a fare rinviare di un mese la data di avvio dell’opera».
«E così – ha raccontato il tecnico – si è dovuto attendere la convocazione di un nuovo consiglio di amministrazione. Giovedì Anas è attesa alla approvazione del progetto definitivo della nuova strada. Avuto quello, passerà Natale e potranno mettersi in moto con il mese di gennaio le ruspe». La tangenziale di Morbegno è arrivata a poche settimane dal via, e si iniziano a mettere in atto le misure di controllo del grande impatto ambientale che potrebbe derivare dall’opera.
«L’Osservatorio – ha ancora precisato facendo riferimento ai protocolli ufficiali, Francesco Bongio – nasce dalla necessità, da parte dell’amministrazione pubblica, di garantire la più completa e puntuale informazione alla cittadinanza in merito alla tutela dell’ambiente anche sui riflessi sulla salute pubblica, andando a realizzare un’infrastruttura ad impatto significativo sul territorio». L’impegno principale dell’Osservatorio consisterà nel mantenere sotto costante osservazione le attività di cantiere e la prima fase di esercizio dell’opera con dati reali e validati. Prendere i provvedimenti efficaci per limitare e se necessario sospendere le attività che contribuiscono al rischio che i valori limite di aria, acqua, sull’inquinamento acustico, siano superati. Dovrà raccogliere, valutare le segnalazioni i delle Amministrazioni o dei cittadini su eventuali criticità ambientali connesse alle attività di cantiere, disponendo sopralluoghi, istruttorie, monitoraggi integrativi e ogni altra attività utile a verificare il corretto svolgimento dei lavori.
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