“Stakanov”, guai per quattordici medici
La Digos di Lecco chiude l’inchiesta sulla gestione dei turni al servizio 118 e alla guardia medica - Un sistema che avrebbe consentito di distribuire aumenti per circa mezzo milione di euro
Le indagini preliminari della Digos di Lecco sulla sanità lecchese si sono concluse: gli interrogatori sono stati effettuati e in totale i denunciati nei due filoni sono stati 14.
Il dirigente della Digos, Domenico Nera, stamattina ha fatto il punto della situazione e ha esordito volendo sottolineare come: «Nella sanità la stragrande maggioranza degli operatori svolge un lavoro meritorio, e ne è testimonianza il fatto che la stessa nostra indagine sia nata da esposti presentati dai medici stessi. Ne deriva che sono gli stessi medici a svolgere, oltre al proprio lavoro, anche una funzione di controllo dell’azienda».
In questo contesto, però nell’indagine Stakanov (da cui è poi nata un’altra costola sulla Guardia medica) sempre coordinata dal pm Paolo Del Grosso, è stata fatta luce sui turni dei medici del servizio di assistenza continuativa, il cosiddetto “sistema premiante”, scaturita da una denuncia presentata da un medico (che a sua volta figura tra i denunciati anche se per un solo episodio e non gli viene contestata la continuazione).
Come ha spiegato in conferenza stampa anche il capo di gabinetto, Andrea Atanasio, nove sono state le persone denunciate per questa indagine con differenziazione delle posizioni dei primi tre indagati.
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