Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 19 Giugno 2015
Spari vicino alle case «Basta con la caccia
notturna ai cinghiali»
Una lettera a sindaco e forze dell’ordine Montagna insorge. «Bisogna garantire la sicurezza» Ceribelli: «Dovrebbe essere tolto dalle specie vietate»
Ripetuti spari nella notte, troppo vicini alle case e pericolosi: la preoccupazione nel Sondriese dilaga. Dopo Castione, anche Montagna insorge e dice basta alla lotta contro i cinghiali, caccia notturna selettiva per mano di operatori qualificati autorizzati dalla Provincia. I cittadini di Montagna a chiamano in causa, oltre al sindaco Angelo Di CIno, le forze dell’ordine pretendendo maggiore sicurezza e controlli. Una raccolta firme - una ventina i sottoscrittori - inviata alla Questura e ai carabinieri: «Noi non vogliamo entrare nel merito di queste operazioni, i cui risultati sono ancora tutti da sapere se efficaci o meno nella lotta ai cinghiali, visto che i danni aumentano sempre di più – constatano -, ma vorremmo che le autorità preposte alla pubblica sicurezza, ci tutelassero in qualità di cittadini, giacché la pubblica incolumità è un sacrosanto diritto da garantire e mantenere».
Legittime secondo Ernesto Ceribelli, presidente del Comprensorio di caccia della zona Alpi di Sondrio, le preoccupazioni dei cittadini: «Mentre nella gestione venatoria ci sono regole di sicurezza, imposte dalla legge, nelle operazioni di controllo dei cinghiali, che non è caccia – ha sottolineato - dovrebbe esserci un riferimento comportamentale alle norme dell’attività venatoria, prima di tutto devono essere garantite le misure di sicurezza». «Una gestione venatoria del cinghiale: lo chiedono i cacciatori , cittadini che pagano le tasse e che hanno un porto d’armi», mentre, «per volontà della Provincia del cinghiale a Sondrio, diversamente dal resto d’Italia e d’Europa, è vietata la caccia. Noi vorremmo che il cinghiale venisse tolto dalle specie vietate ».
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