Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 05 Luglio 2013
Sondrio, nasce il centro
per l’integrazione
Il servizio per l’inserimento degli immigrati
a disposizione di enti pubblici, scuole e privati
Previsti mediatori culturali e iniziative mirate
Dal vecchio centro di accoglienza per gli stranieri nasce una nuova realtà che lavorerà per «costruire ponti fra le comunità e fra i cittadini», rispondendo a realtà e bisogni che oggi sono diversi rispetto al passato.
Si chiama Sim, Servizio integrazione migranti, l’organismo che ieri il Comune ha presentato ufficialmente insieme alla cooperativa Ippogrifo: attivo da aprile, il Sim ha preso il posto del Centro multifunzionale accoglienza immigrati, spostando il “focus” sull’integrazione e il dialogo fra culture diverse, con una serie di strumenti a disposizione di enti pubblici, cittadini e scuole.
Da accoglienza a integrazione
Alcune attività del nuovo servizio erano già previste anche fra i compiti del Cmai, hanno ricordato il responsabile dell’Ufficio di piano Luca Verri e il referente di Ippogrifo Federico Marveggio.
Quel che cambia è l’impostazione di fondo degli interventi: con la nascita del Sim la mediazione culturale, linguistica e sociale diventa «la strategia generale per affrontare il tema dell’integrazione», ha sottolineato Marveggio, e uno strumento per individuare bisogni che altrimenti rischierebbero di “passare inosservati”.
Una strategia che si concretizza in una serie di azioni che sono a disposizione di tutti i Comuni dell’ambito territoriale di Sondrio, visto che – ha ricordato l’assessore alle Politiche sociali Loredana Porra – il Sim è inserito nel Piano di zona per l’intero mandamento.
Su richiesta di Comune, assistenti sociali o istituti scolastici, dunque, il Sim può intervenire sia in città, sia negli altri centri.
I servizi e i campi di intervento
Il Sim funziona con la presenza di due figure stabili, cioè un operatore italiano e un mediatore di lingua araba, ma può contare anche su varie persone di diverse nazionalità che sono pronte ad intervenire “a chiamata”, a seconda delle esigenze.
I compiti del Sim comprendono una serie di attività per migliorare la comunicazione fra enti pubblici e cittadini stranieri e per supportare i Comuni nell’offerta di servizi per i migranti, insieme alla collaborazione con uffici municipali e assistenti sociali per seguire le situazioni di difficoltà o bisogno che coinvolgono famiglie originarie di altri Paesi.
A scuola e nella comunità
Le attività non si fermano qui, però, perché il nuovo servizio è nato per operare anche nelle scuole e all’interno della comunità locale.
In classe gli operatori del Sim aiuteranno gli istituti del Sondriese nell’accoglienza dei nuovi arrivati, nelle comunicazioni scuola-famiglia (sempre con gli strumenti della mediazione linguistica e culturale), nei progetti di educazione interculturale, ma anche nello studio dei percorsi di sostegno da attivare nei casi più complessi.
Ma il Sim ha in programma anche interventi rivolti alle comunità locali, non solo ai cittadini stranieri che vivono nel Sondriese. «Sul nostro territorio c’è da tempo un forte impegno di organizzazioni di volontariato e sindacati sul tema dell’integrazione – ha rimarcato Marveggio – e con queste realtà vogliamo creare una collaborazione stabile».
L’obiettivo è quello di “fare rete”, insomma, anche per dar vita ad attività dedicate al dialogo interculturale, con iniziative che coinvolgano insieme i cittadini italiani e stranieri.
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