Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 02 Settembre 2014
Sondrio, estate piovosa
ma meno fulmini:
sono stati “solo” 2.150
Secondo le stime stagione anomala rispetto alla media di 3.955 negli ultimi 14 anni - Molto più colpite in questi mesi dal fenomeno elettrico le province di Como e Lecco
Il maltempo ha colpito senza tregua l’area prealpina per tutta l’estate ma sorprende che Sondrio quest’anno sia stata “graziata” dalla caduta dei fulmini: ne sono caduti finora 2.150, meno della metà rispetto alla media annuale dal 2000 al 2013, pari a 3.955. Un’anomalia al confronto con quanto avvenuto nelle vicine province di Lecco e di Como, ugualmente flagellate dai temporali per tutta la stagione, dove finora si sono si sono scaricati a terra quasi quattromila fulmini in entrambi i casi.
Rispettivamente, più del doppio dell’anno precedente nel Comasco e più del triplo nel Lecchese. Invece a Sondrio e provincia i fulmini sono in leggera diminuzione dall’anno scorso, passando dai precedenti 2.272 al mese di agosto 2013 agli attuali 2.150, e sono addirittura dimezzati sulla media storica di riferimento calcolata a partire dall’anno 2000.
I dati sono quelli ufficiali del Sirf, il Sistema Italiano di Rilevamento Fulmini, di proprietà del Cesi, Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, che si basa su una rete di 16 sensori sul territorio nazionale più altri aggiuntivi in prossimità dei confini di stato tra cui quello con la Svizzera. Ogni sensore è in grado di discriminare il segnale emesso dal fulmine dal rumore elettromagnetico con incredibile precisione.
Difficile anche per gli addetti ai lavori capire la ragione di questa tendenza inversa rispetto alle province vicine. «I motivi per cui cadono più fulmini in un punto piuttosto che in un altro sono i motivi per cui si formano più temporali in quel punto che in un altro - afferma Marina Bernardi, responsabile del Sirf - Sono legati a tantissimi parametri meteorologici, correnti locali, correnti in quota, temperatura, pressione. È evidente che in generale questa estate è stata piena di temporali a causa della forte umidità presente, a sua volta favorita dalle anomalie di pressione che si sono generate sull’oceano Atlantico». I fulmini si formano nel cumulonembo, una nuvola molto alta e carica di energia elettrostatica. Le cariche vengono scaricate a terra tramite un canale ionizzato, con potenziale tra la nube e terra di circa 5 milioni di volt. Una volta toccato il suolo il canale permette il passaggio di corrente, che è proprio il fulmine, raggiungendo i 30 mila gradi: se colpisce un albero lo fa esplodere, se prende il terreno si disperde nel raggio di decine di metri.
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