Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 11 Agosto 2014
Soltanto artigiani
al Foro boario di Tirano
La giunta Spada per questo vuole modificare l’ambito due del Piano di governo del territorio - Niente attività commerciali, piccole o di grande distribuzione, come aveva previsto la precedente giunta
Per l’area del Foro boario, al centro di aspre discussioni negli anni scorsi circa il suo futuro, arriva ora una posizione chiara e precisa della nuova amministrazione: non sarà insediata nessuna struttura commerciale, né di piccola né di media distribuzione.
A questo mira il procedimento di modifica al documento di piano, nella parte in cui questo disciplina lo sviluppo dell’ambito di trasformazione n.2 localizzato al Foro boario comunale, di verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica (Vas). Termini tecnici il cui succo è e resta questo: l’amministrazione muterà il documento di piano per evitare che, quando l’area lungo l’Adda all’ingresso della città sarà riqualificata, siano costruiti supermercati o altro.
Qualche anno fa, proprio su questo punto, si era aperta una vivace discussione fra Stefania Stoppani (ex assessore della giunta Del Simone, poi dimessa) e l’amministrazione di Pietro Del Simone. Stoppani vedeva come un pericolo l’insediamento di attività commerciali, specialmente se di media distribuzione.
«Su questo aspetto siamo d’accordo con quanto sosteneva Stoppani - spiega Egidio Trisolini, consigliere comunale con delega alle Attività produttive -. L’intenzione della passata amministrazione di portare in questo spazio la piccola o media distribuzione era discutibile perché l’estensione di ulteriori superfici commerciali sarebbe stata un danno per le attuali attività commerciali e i negozi presenti a Tirano, per di più in un delicato momento economico come quello attuale. La modifica, che sarà apportata, riguarda così il passaggio della destinazione del Foro boario da commerciali ad attività produttive».
Con attività produttive Trisolini intende quelle artigianali, per esempio, o quelle di trasformazione di prodotti agricoli, escluse invece quelle industriali. «Vorremmo che ci fosse qualcosa che sia un valore aggiunto alla città e che dia occupazione, senza rovinare il settore commerciale - prosegue -. Abbiamo in mente un progetto di sviluppo, ma ora è prematuro parlarne».
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