«Se fai il comune unico

la tua casa andrà a fuoco»

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«Se fai il Comune unico questa casa brucerà. Uomo avvisato mezzo salvato».

Dalle urla e dagli insulti si è passati agli spintoni, ma non ci si è fermati lì. Ora c’è addirittura una doppia e chiara minaccia. È rivolta a Ivo Biavaschi, vicesindaco di Gordona, e all’assessore ai Lavori pubblici Lucio Da Ponte.

Nella mattinata di mercoledì, sull’ingresso delle due abitazioni di Bodengo di proprietà degli amministratori, sono stati trovati due cartelli con un messaggio inquietante. L’autore, con un pennarello blu, ha ritenuto di potere avvisare Biavaschi e Da Ponte. Se passerà il referendum sul Comune unico, ci sarà una vendetta. «Sono esterrefatto per l’accaduto – spiega Biavaschi -. Noi, pur facendo parte del comitato per il “sì”, non ne facciamo una questione di vita e di morte e anche sabato abbiamo spiegato ai cittadini che toccherà alla popolazione il compito di scegliere. Questi fatti si verificano perché c’è un odio esagerato e soprattutto ci sono degli interessi privati che non c’entrano niente con il Comune unico, se non per i risvolti legati alle eventuali future candidature a sindaco. Qui non c’entra il bene comune. C’entra soltanto la volontà di avere un’amministrazione “amica” e non una che cerchi di fare rispettare le regole a tutti. Non ho memoria di episodi di questo tipo contro l’amministrazione di Gordona».

Mercoledì gli uomini della stazione dei carabinieri di Chiavenna hanno effettuato un sopralluogo e hanno sequestrato i cartelli. Appena possibile i due amministratori formuleranno una querela per minacce. Questi episodi violenti sono, è bene specificarlo, posizioni che non rappresentano tutto il “fronte del no”.

Questi comportamenti, inoltre, rischiano di rendere ancora più incandescente una situazione che di fatto è già tesa come dimostrano gli ultimi accadimenti.