Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 10 Settembre 2013
Scuola, divieto di fumo nei cortili
«Solo un bene». «No, assurdo»
Sondrio
Una sonora bocciatura: la stragrande maggioranza degli studenti delle superiori di Sondrio dice no al disegno di legge del ministro della Salute Beatrice Lorenzin che impone il divieto delle “bionde” nelle scuole, sia per allievi che per insegnanti.
Bandire il fumo dai cortili di ogni istituto per chi ci passa un intero anno scolastico, non servirà a tener lontani gli adolescenti dal vizio: non porterà, secondo i ragazzi, vantaggi all’istruzione e alla salute dei giovani.
Anzi, sentendo le opinioni dei diretti interessati, il rischio che si corre è grande: chi proprio non riesce a stare una intera mattinata senza “sizza” - così i teenager di oggi chiamano in gergo le sigarette – andrà a fumarsela di nascosto da qualche parte, magari anche all’interno della scuola.
«Premetto che non fumo e non ho mai fumato. Anzi, mi ha sempre dato fastidio fin da quando si poteva ancora fumare nei locali pubblici, ma nonostante sia contrario al fumo – sostiene Alessandro, 17 anni, studente dell’Iti Mattei - credo che fumare in luogo aperto quale il cortile (seppur) di scuola, non crei alcun disturbo, né disagio ai non fumatori».
I disagi assurdi
Ciò detto Alessandro “respinge” «il disegno di legge varato dal ministro Lorenzin in quanto ritengo non solo che fumare nel cortile esterno non provochi disagio, ma, che proibendo ai fumatori di poter fumare all’esterno, si creeranno dei possibili problemi all’interno dell’edificio ad esempio nei bagni in cui i fumatori più accaniti andranno a fumare di nascosto».
Anche Camilla, liceale di 17 anni, la pensa come il coetaneo: «Io non fumo, ma non credo sia giusto togliere a un fumatore quei dieci minuti dell’intervallo per rilassarsi con una sigaretta». Il ddl non trova l’ok degli studenti non fumatori, tanto meno di quelli che invece il vizio, pur essendo giovane, ce l’hanno già: «Il ministro Lorenzin è convinta che così facendo – interviene Francesca, anche lei liceale di 17 anni, fumatrice - si riduca il numero dei ragazzi che fumano. Io non ho cominciato a scuola e nessuno che io conosca, quindi questa è una roba campata per aria. Praticamente sposteranno i fumatori fuori dai cancelli all’entrata e all’uscita e nascosti da qualche parte durante l’intervallo e sono proprio curiosa di vedere quanti smetteranno grazie a questa legge fenomenale».
Sono una ristretta minoranza, ma ci sono anche studenti che accolgono il divieto positivamente: «Sono a favore del disegno di legge del ministro Lorenzin – spiega Adnan, neodiplomato del Mattei - in quanto reputo che questa legge, se fatta rispettare a dovere e accompagnata ad un percorso di educazione alla salute, possa essere utile a ridurre il numero di fumatori».
Solo un applauso
Uno stop alla sigaretta nel cortile delle scuole quello imposto dal ministro che riguarderà anche i docenti che sollevano qualcosa in più di qualche perplessità al riguardo.
«Come docente di liceo, nel ruolo di educatore e di formatore di giovani cittadini – dice Gianfranco Bordoni che insegna matematica e fisica al Piazzi-Perpenti - plaudo alle iniziative a tutela della salute dei cittadini, sopratutto se rivolte ai giovani».
Ma la storia insegna «che il proibizionismo, senza una importante azione di prevenzione e di motivazione, non risolve il problema del fumo di tabacco tra i giovani». La discussione è aperta.
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