Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 26 Novembre 2013
Scuola: “bionde”
bandite dal Campus
Da ieri vietato fumare negli istituti di via Tonale e nelle aree di pertinenza, anche all’aperto - Carnazzola: «Tutti i docenti sono tenuti a controllare» - Previste multe da 27,50 fino a 275 euro
Addio fumo a scuola: al campus scolastico di via Tonale scatta il divieto totale. Il periodo di tolleranza è finito e chi sgarra rischia non poco. Al di là del rischio che, fumando, si corre per la propria salute, un tiro di sigaretta durante l’intervallo può costare tanto: da un minimo di 27,50 ad un massimo 275 euro.
Questa la forbice entro cui oscillano le multe che da ieri – una scelta condivisa quella che è stata presa dai dirigenti delle scuole superiori del campus sondriese – possono essere commissionate a chi viene trovato a fumare: non solo i ragazzi, ma anche i docenti, i bidelli e il personale di segreteria. Financo persone esterne all’ambiente scolastico che si trovino – si pensi ad esempio ad un genitore – nell’area soggetta a divieto.
«Per questi primi mesi abbiamo tollerato – interviene Maria Grazia Carnazzola, dirigente del Piazzi-Perpenti -, ma essendo stato convertito in legge l’articolo 4 del decreto 104 del 12 settembre 2013 - il cosiddetto pacchetto scuola -, noi presidi, di comune accordo, abbiamo deciso di richiamare all’osservanza dell’assoluto divieto di fumo in tutti i locali dell’edificio e nelle aree all’aperto come previsto dalla normativa», aree di pertinenza di ciascun istituto.
In teoria tutto il campus è tenuto a rispettare il divieto: «Ogni scuola vigilerà l’area di sua competenza – prosegue Carnazzola – e i ragazzi non possono assolutamente uscire dai cancelli». Insomma, non c’è altra scelta, pena la multa, che dimenticare per la mattinata di scuola le “bionde” nello zaino.
«Avevamo già allertato i nostri studenti nelle scorse settimane avvisandoli che dal 25 novembre sarebbe entrato in vigore il divieto. Ci rendiamo conto delle difficoltà che qualcuno potrà incontrare: non è semplice modificare le proprie abitudini. E quando dico questo mi riferisco non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti che hanno il vizio del fumo, come tanti professori». D’altro canto, Carnazzola, sottolinea l’aspetto educativo del provvedimento che è stato prima voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, poi recepito del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza.
In pratica ciascun docente in servizio alla terza ora di lezione dovrà rigorosamente attenersi ai propri obblighi di sorveglianza nelle rispettive classi «poiché tutti i docenti acquisiscono la qualifica di preposti», mentre per gli spazi comuni all’interno dell’edificio e per le adiacenze ci penseranno i bidelli, tenuti a segnalare al dirigente scolastico con tempestività le eventuali infrazioni. Fisicamente a «dare la multa sarò io», anche perché la normativa prevede che siano dei vigili; peccato che i legislatori non abbiano considerato il fatto che non ci siano sufficienti forze per garantire anche questo servizio. Pertanto, tutti coloro - studenti, docenti, personale Ata, esperti esterni, genitori, chiunque sia occasionalmente presente nei locali e nelle adiacenze della scuola -, che non osservino il divieto di fumo saranno sanzionati col pagamento di multe, secondo quanto previsto dalla normativa vigente: «Va anche ricordato che per gli alunni sorpresi a fumare a scuola si procederà a notificare immediatamente anche ai genitori l’infrazione della norma».
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