
Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 16 Aprile 2014
Scolaro spinto e maestra denunciata
All’esame provvedimenti disciplinari
Ma sia il dirigente di Cernusco sia l’assessore vanno cauti: «Valuterà chi di dovere»
Nel plesso comunque clima sereno. E qualcuno scommette: il caso si sgonfierà

Cernusco
A quanto sembra la vicenda dell’alunno strattonato e della maestra denunciata potrebbe sgonfiarsi rapidamente così come rapidamente è montata. L’episodio, che ha visto coinvolta la scuola primaria Rodari di via Pirovano, che fa parte dell’istituto comprensivo Bonfanti Valagussa che riunisce anche Osnago, Lomagna e Montevecchia, non sembra aver turbato gli animi a scuola. Nessuno, all’uscita dalle lezioni, vuole parlare, ma c’è chi riferisce che all’interno del plesso scolastico «il clima è sereno». Alcuni genitori, che comunque si schermiscono e non vogliono parlare dell’accaduto, non hanno difficoltà ad ammettere che se fosse successo ai propri figlioli avrebbero trattato la vicenda in maniera diversa.
Tra le maestre le bocche sono sigillate, tutte si limitano a un «rivolgetevi alla direzione». Il dirigente scolastico Giordano Cereda, sempre di poche parole, ne spende ancora di meno per questa vicenda: «Ho riferito tutto agli organi competenti che agiranno di conseguenza, non dico nulla di più».
L’organo competente del caso è l’ufficio scolastico provinciale, meglio noto come provveditorato, che valuterà eventuali provvedimenti disciplinari anche sulla scorta delle comunicazioni della magistratura in merito. L’insegnante, 55 anni, abitante ad Arcore e con una carriera senza alcun incidente alle spalle, ha preso malissimo dal punto di vista psicologico la segnalazione dei genitori e si è presa un periodo di malattia, allontanandosi dalla scuola. E’ stata sostituita da una supplente che ha già avuto a che fare con il. Il sindaco di Cernusco, Giovanna De Capitani, preferisce non entrare nel merito della vicenda: «Ne siamo a conoscenza, perchè lunedì sera il dirigente scolastico ne ha riferito all’assessore Elisabetta Carta, che aveva accompagnato i ragazzi in un viaggio di istruzione a Marzabotto, a cui teniamo molto e che finanziamo direttamente».
Si tratta comunque di una questione di stretta competenza della scuola, che attiene al rapporto tra genitori, figli e istituzione scolastica in cui non vogliamo entrare e che valuterà chi di dovere. Come noto, il fatto risalirebbe a giovedì scorso, 10 aprile, quando l’insegnante ha ripreso, prima verbalmente, l’alunno che non voleva stare in fila. La classe si trovava fuori dall’aula, ed il ragazzino di 11 anni, che frequenta la quinta, ha disubbidito più volte. A quel punto l’insegnante l’ha preso per il braccio e l’ha messo in fila, ma il piccolo avrebbe perso l’equilibrio finendo contro il muro. All’uscita ha raccontato il fatto ai genitori, che si sono recati dai carabinieri, che li hanno mandati al pronto soccorso per un referto medico. Non c’erano segni di ferite o botte, si parla infatti di “maltrattamenti riferiti”, e con il referto in mano sono tornati in caserma, denunciando l’insegnante. I carabinieri hanno ascoltato alcuni testimoni e poi segnalato il tutto alla procura di Lecco, che deciderà ora se e come procedere. n
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