Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 15 Marzo 2015
Scintille sul consorzio: «Fiducia a D’Agata»
Così il sindaco Ruggeri in aula sollecitato dalle minoranze dopo la lite su Porte di Valtellina.
Il caso Porte di Valtellina ha tenuto banco nella seduta consiliare di giovedì sera. Sono state le minoranze comunali a chiedere chiarimenti sulla vicenda che ha riguardato l’assessore comunale Claudio D’Agata e la sua proposta di assumere la moglie del vicesindaco Magoni al consorzio turistico, del quale sino a un mese fa era presidente. Questione che ha sollevato critiche dal Cda, dal presidente della Comunità montana Christian Borromini e dalle minoranze comunali. L’epilogo sono state le dimissioni di D’Agata da presidente del consorzio e dall’assessorato in Cm.
«È da metà febbraio che Morbegno attende risposte sulla vicenda e il silenzio del sindaco a riguardo è assordante - ha detto dall’opposizione Paolo Ronconi -. Il sindaco era o no a conoscenza di questa proposta di assunzione? E sussiste ancora un rapporto di fiducia con D’Agata? Perché l’inopportunità politica delle dichiarazioni al Cda di D’Agata è palese. E ancora: l’obiettivo di Borromini era fare fuori D’Agata dalla Cm, visto che prima ha sparato a zero sulla vicenda e sei giorni dopo ha silenziato tutto parlando di buoni rapporti con il Comune?».
Da altri banchi di minoranza, Angelo Rovedatti ha parlato di un «evento clamoroso che pretenderebbe dimissioni anche in questa sede. D’Agata in un ruolo pubblico ha avanzato una proposta ingiustificata».
Al sindaco Andrea Ruggeri la replica. Dopo avere scomodato ripetutamente l’espressione latina “Hic manebimus optime (“Qui staremo benissimo”) di Tito Livio, ha ammesso lo scivolone politico di D’Agata: «È stato commesso un errore, che però non ha riguardato alcun provvedimento di assunzione, l’errore è stato riparato con la significativa decisione di D’Agata, nel quale ho piena fiducia, di dimettersi. Il prurito scaturito da questa situazione mi ha infastidito e ha fatto dimenticare l’operato reale di D’Agata, unico presidente del consorzio turistico capace di chiudere il bilancio con un utile di esercizio per l’anno 2014 di 15mila euro e un incasso di 120mila euro per le cantine». Si è espresso per la prima volta anche il vicesindaco Gabriele Magoni. «Quanto è stato detto sul caso non è altro che una vile campagna mediatica basata sul nulla. Non solo respingo al mittente ogni accusa sul mio conto e sulla mia famiglia, ma non permetto a nessuno di dare un giudizio morale sul nulla».
Ronconi, infine, ha sottolineato il processo di «autodemolizione in atto nella maggioranza, che ha perso pezzi nel consiglio, che ha subito il caso D’agata, che ha disatteso quel ruolo di centralità per Morbegno negli enti che tanto aveva promesso».
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