Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 11 Novembre 2013
Sarà ridotto il presidio
nelle dogane del Tiranese
Dal primo marzo niente più presidio fisso durante il giorno ma solamente pattuglie in auto sul territorio - Questione di ore e anche gli italiani non controlleranno più la notte». Brusio: «Preoccupa la sicurezza»
Dal 1° marzo 2014 la dogana di Campocologno non sarà più presidiata durante il giorno e quella sul versante italiano – a Piattamala – perderà il presidio notturno.
Il risultato? Nessun controllo tra Brusio e Tirano durante la notte(visto che gli agenti elvetici da tempo hanno rinunciato al servizio) e di giorno la dogana elvetica non potrà più contare sulla presenza costante di guardie, ma si dovrà accontentare di pattuglie inviate da Samedan, base a cui faranno capo le sette unità ora in servizio effettivo a Campocologno.
Ma la Valle non ci sta: Brusio e Poschiavo hanno già scritto una lettera di fuoco al Governo del Canton Grigioni che a quanto pare nulla può fare per modificare i termini previsti dal progetto federale “ Grischa” che di fatto declassa la tratta transfrontaliera a “strada a traffico tollerato”.
«La direzione del Circondario delle dogane ha garantito che non vi saranno tagli nei posti di lavoro e che grazie alle sinergie tra corpo delle guardie di confine e servizio civile della dogane – afferma il presidente di Brusio Arturo Plozza - , non ci saranno problemi sotto il profilo della sicurezza. Ma noi siamo preoccupati. Inutile negarlo, questo cambio di rotta porterà problemi e pensare che qui al confine negli anni Sessanta erano una trentina le guardie impiegate per debellare il contrabbando! Purtroppo è parso chiaro sin da subito che i Comuni non hanno voce in capitolo in questa partita ma noi ci attiveremo per cercare un dialogo con la direzione federale».
Il timore della Valposchiavo è quello di assistere ad un aumento della criminalità, come dimenticare infatti che nonostante la presenza di un presidio fisso abbiano potuto entrare coloro che hanno messo a punto sia il duplice omicidio di Zalende che la rapina alla donna anziana a Brusio?
Ma c’è pure il timore di un incremento della concorrenza da parte di aziende italiane nell’importazione di servizi e prodotti, visto che ora mancheranno puntuali controlli in dogana che prima impedivano a chi non aveva permessi in regola e le carte a posto rispetto ai patti bilaterali di varcare il confine in cerca di lavoro.
Non da ultimo si teme la perdita di posti di lavoro nel lungo termine, perché nel breve le famiglie degli agenti dovranno trasferirsi in Engadina. Anche gli operatori commerciali temono un peggioramento delle condizioni di lavoro, visto che in molti trasportano prodotti freschi anche il sabato e da marzo il trasporto della merce verrà effettuato solo con “trattamenti doganale in pre-dichiarazione».
Ma la chiusura del valico la notte comporterà guai anche per i turisti in transito con merce. Se non riusciranno a dichiarare quanto hanno a bordo, nel caso venissero fermati da una pattuglia della Finanza superato il confine rischieranno una denuncia per contrabbando consumato. E allora saranno guai. Guai seri.
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