Santuario del Gallivaggio: a sette anni dalla frana i lavori di restauro

Venerdì prossimo, 4 aprile, la cerimonia inaugurale dei lavori di restauro del Santuario della Beata Vergine di Gallivaggio sfiorato e parzialmente danneggiato da 7500 metri cubi di roccia franati dal versante sovrastante il 29 maggio del 2018 e, in contemporanea, l’avvio della raccolta fondi voluta dalla Diocesi di Como e dalla parrocchia dell’Apparizione di Gallivaggio per sostenere parte di questo intervento da 4,6 milioni di euro di cui, uno, manca all’appello. Ben 3,6 milioni sono già appostati, a disposizione, mentre si confida nella generosità dei valligiani e di tutti coloro che hanno la Beata Vergine di Gallivaggio nel cuore, per portare a termine un intervento a lungo atteso dai fedeli.

Quasi sette anni sono trascorsi dal giorno della frana, durante i quali non si è potuto metter mano al Santuario vero e proprio in quanto si è trattato primariamente di attivarsi sulla bonifica e messa in sicurezza della parete franata. Un intervento da 2,5 milioni di euro, assicurati da Regione Lombardia, per la costruzione di un vallo di protezione lungo 243 metri e alto fino a 23, realizzato con il materiale di recupero della frana stessa. Un’operazione sicurezza sulla quale si è cimentata in primis la Comunità montana della Valchiavenna, che ha seguito l’iter di progettazione e costruzione del vallo, oggi visibile nella sua imponenza, a tutti coloro che transitano da Gallivaggio.

L’opera è lì, a protezione del Santuario, della statale 36 dello Spluga che vi scorre a ridosso e dell’abitato di Gallivaggio con le sue case e le locande, tutto o quasi dismesso da tempo. Del resto non si poteva fare diversamente. Troppo pericoloso avventurarsi in interventi di recupero degli immobili in quelle condizioni, con la parete non bonificata e, ora, invece, in sicurezza e costantemente monitorata da Arpa Lombardia grazie ad un sistema di controllo avanzato che garantisce un controllo continuo della stabilità del versante. Ora, quindi, ci sono le condizioni per poter procedere con i lavori di restauro del bene principale, il Santuario della Beata Vergine di Gallivaggio, e questo si farà nei prossimi mesi con un investimento complessivo di 4,653 milioni di euro dei quali due garantiti da Regione Lombardia, 1,653 dalla Provincia di Sondrio, mentre per il milione di euro ancora non finanziato, come detto, è stata avviata una raccolta fondi col coordinamento di don Andrea Caelli e il sostegno del vescovo, cardinale Oscar Cantoni.

Ad occuparsene sono professionisti del settore e rappresentanti della comunità locale accomunati dall’obiettivo di restituire il Santuario al suo territorio. In primis l’attività di fundrising è in capo ad Alessandra Garolini, supportata dal volontario Sergio Micelli, dalla Commissione diocesana del Santuario e da un gruppo di volontari. I quali si avvalgono della collaborazione della società benefit FundreiserPerPassione rappresentata da Stefania Toaldo e Luciano Zanin. Verranno promosse anche iniziative per informare e rendere partecipi tutti coloro che vorranno sostenere il progetto con eventi istituzionali ad hoc.

Oltre all’inaugurazione di venerdì prossimo, ci saranno appuntamenti pubblici in occasione dell’anniversario della frana e dell’apparizione, e si curerà di aggiornare periodicamente sull’avanzamento del restauro con approfondimenti anche sulla storia e sul significato del Santuario. Il prossimo 7 aprile è previsto anche un incontro con i parroci e i volontari della valle per avviare un’azione congiunta di promozione e sostegno del progetto. É già attivo un sito internet dedicato, www.santuariogallivaggio.it, dove si può donare così come è stato istituito un fondo per il Santuario di Gallivaggio alla fondazione 2Italia per il dono”. Una piattaforma online sulla quale si può donare in modo semplice e sicuro sapendo che, poi, le donazioni possono essere portate in detrazione. Basta scrivere “Italia per il dono-Santuario di Gallivaggio” e si apre la pagina dedicata su cui effettuare la donazione. L’auspicio è che siano in tanti a donare, per far rivivere questo luogo sacro.

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