Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 22 Ottobre 2013
Santa Maria Hoè: Bessel
La Fiom: «Soluzione per tutti»
Candy deve trovare un altro posto di lavoro ai 90 lavoratori ancora in forza alla Bessel: è questa la richiesta della Fiom per firmare un accordo per la vicenda di Santa Maria Hoè
Candy deve trovare un altro posto di lavoro ai 90 lavoratori ancora in forza alla Bessel Candy. Sostanzialmente è questa la richiesta della Fiom Cgil per firmare un accordo risolutivo per la vicenda di Santa Maria Hoè.
Nei giorni scorsi si è tenuto il coordinamento Fiom del gruppo Candy ed è stata fatta chiarezza sulle posizioni da tenere nei confronti della proprietà e della Fim Cisl che a sua volta è parte della trattativa.
Tutto bene per quanto riguarda l’apertura del contratto di solidarietà a Brugherio, destinato a 628 dipedenti su un totale di 900 lavoratori occupati nel monzese, per tamponare l’esubero di 150 persone annunciato la scorsa primavera. Benissimo l’avvenuta assunzione di 60 persone prima in carico alla Bessel Candy di Santa Maria Hoé e che da qualche settimana sono ufficialmente salvi, con un nuovo posto di lavoro all’interno dello stabilimento Candy di Brugherio.
Resta invece il nodo dei novanta dipendenti in cassa integrazione alla Bessel, che non hanno trovato una nuova occupazione. Diego Riva, segretario della Fiom, a tal proposito dice: «Le parti sociali devono trovare una soluzione equilibrata e sostenibile per i restanti dipendenti che non è stato possibile trasferire a Brugherio. Gli ammortizzatori sociali (la cassa integrazione straordinaria) devono essere affiancati da un piano di politiche attive per il lavoro finalizzate a una ricollocazione certa interna o esterna al gruppo del personale oggi in esubero».
Insomma, Candy nel periodo di cassa integrazione e di mobilità (cioè nei prossimi cinque anni) dovrebbe sostenere economicamente un piano di formazione e tutela dei dipendenti, favorendo la rilocalizzazione.
Secondo la Fiom qualcuno potrebbe presto rientrare a Brugherio o in aziende legate a Candy. Quindi la Fiom si rifiuta di firmare un accordo che tecnicamente sancisce il licenziamento dei novanta lavoratori in esubero e invita la Fim Cisl a condividere lo stesso percorso. In realtà prima di poter arrivare a una trattativa con l’azienda, sarà prima necessario trovare un’intesa tra le due forze sindacali. Infatti la Fim ha chiesto più volte di sottoporre le “strategie” di ricollocamento ai dipendenti attraverso un referendum e d’altro canto ritiene più percorribile la strada di un accordo difensivo con l’azienda, arrivando a firmare entro la fine dell’anno un’intesa per la cassa integrazione e un sostegno economico che traghetti i dipendenti verso la mobilità. Questo per mantenere un profilo di coerenza rispetto a quanto sottoscritto nell’accordo del 2011, quando la chiusura dello stabilimento Bessel era stata annunciata.
Comunque un dialogo fra Fim e Fiom sarà presto avviato, sperando che si arrivi a un’intesa, per il bene dei 90 dipendenti soprattutto.
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