Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 29 Dicembre 2014
Sanità di montagna, il riconoscimento della Regione
La peculiarità montana della sanità di Valtellina e Valchiavenna, ma anche della Valcamonica, è contenuta nel disegno di legge approvato dalla giunta Maroni alla vigilia di Natale.
Nel documento è prevista una sperimentazione quinquennale proprio per i territori montani come quelli della provincia di Sondrio e della Valcamonica.
Per la precisione, l’articolo 6, comma 5, precisa, testuale, che «in via sperimentale, per il primo quinquennio di durata dal Piano socio sanitario lombardo, è istituita l’Assl della montagna, sul territorio della Valtellina e della Valcamonica, ricomprendente le Aziende integrate per la salute (Ais) della Valtellina e Valchiavenna e quella della Valcamonica, che mantengono la propria autonomia e le proprie sedi, ospitando, peraltro, anche le sedi operative dell’Assl medesima».
Par di intuire, quindi, che non vi sarà alcun trasferimento di sede, da Sondrio a Edolo o Aprica, come ventilato agli albori della riforma, ora in dirittura d’arrivo, ma, anzi, l’inserimento dei relativi uffici in entrambe le realtà già ospitanti le attuali Asl di Valcamonica e di Sondrio.
«La sperimentazione di cui sopra, peraltro, - prosegue il testo del disegno di legge – è finalizzata alla completa realizzazione del “Sistema socio sanitario di montagna”, attraverso la declinazione organizzativa adeguata alla propria specificità territoriale, e che, al termine del quinquennio, qualora valutata positivamente dal consiglio regionale potrà essere stabilizzata a sistema ed estesa ad altri, particolari, territori montani».
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