Cronaca
Lunedì 09 Dicembre 2024
Sanità: due milioni per due progetti Interreg che coinvolgono la provincia di Lecco
Zamperini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: «Questo risultato è frutto di un percorso condiviso e di un’alleanza territoriale che si è rafforzata negli ultimi mesi e che consentirà di creare concrete occasioni di sviluppo»
Due progetti Interreg Italia-Svizzera per la salute a tutto tondo. Dei trenta finanziati in Lombardia dal Governo centrale, la Provincia di Lecco è presente in cinque di questi progetti, che saranno finanziati per 5.200.000 euro, dei quali due, appunto, dedicati al mondo della Sanità per circa 2 milioni di euro.
A renderlo noto è Giacomo Zamperini, consigliere regionale presidente della Commissione Montagna e Rapporti con la Confederazione Svizzera di Regione Lombardia. “Esprimo la mia piena soddisfazione soprattutto considerato che questo risultato è frutto di un percorso condiviso e di un’alleanza territoriale che si è rafforzata negli ultimi mesi e che consentirà di creare concrete occasioni di sviluppo. Il confine tra i territori lombardi e svizzeri unisce, non divide. Le comunità che vivono al confine sono unite da problemi comuni, come quello della fauna transfrontaliera, della valorizzazione del patrimonio immateriale di montagna o della carenza di personale medico-sanitario. Solo grazie alla condivisione di soluzioni e proposte si concretizza un efficace lavoro comune, anche grazie alla preziosa intermediazione del tavolo di lavoro “Regio Insubrica”, diretto dal segretario generale, Francesco Quattrini. I progetti, infatti, aumenteranno la reciproca fiducia tra imprese, istituzioni e cittadini, e concorreranno allo sviluppo delle zone di frontiera e periferiche.”
I partners lecchesi coinvolti nei progetti sono Confartigianato Imprese Lecco, Comune di Lecco, Legambiente Lecco Onlus, Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, provincia di Lecco e Auser Lecco. In campo sanitario due le misure adottate: il progetto “museo” e il progetto “On the dot”. Il progetto Museo si propone di trasformare le realtà museali in spazi di cura e di inclusione sociale, in cui attraverso l’esperienza artistico-culturale sia possibile coltivare il benessere individuale e collettivo, in particolare di soggetti in situazione di fragilità, come le persone anziane, con disabilità o comunque provenienti da contesti socio-sanitari e di cura, che spesso incontrano barriere fisiche o cognitive che limitano la loro partecipazione alla vita culturale. Si vogliono cioè introdurre protocolli e tecnologie inclusive avanzate che incrementino l’accessibilità delle esposizioni museali.
Mentre il progetto “On the dot” ha l’obiettivo di facilitare l’accesso ad una terapia di dialisi personalizzata e di qualità ai pazienti in dialisi che vivono sul confine svizzero/italiano (Cantoni Vallese, Ticino, Grigioni e Province di Lecco, Como, Varese), riducendo tassi di mortalità e comorbidità. Agevolata un’assistenza sanitaria di prossimità. Ovvero, con strumenti di telemedicina si vorrebbe studiare la risposta della terapia su ogni singolo paziente per poi offrirgli la dialisi nei centri territoriali e, addirittura, a domicilio per i pazienti più stabili.
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