Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 01 Settembre 2013
Salvini, impegno per la Valle
«Sì al traforo dello Stelvio»
L’esponente leghista attacca il patto di stabilità che penalizza i comuni virtuosi
E sull’opera tanto attesa da molti residenti precisa: «Ci sono studi in materia»
Patto di stabilità, sanità, viabilità, il traforo dello Stelvio – che sembra sempre più vicino - ed immigrazione: questi alcuni temi trattati venerdì sera a Bormio da Matteo Salvini, vicesegretario federale della Lega nord, eurodeputato nonché segretario nazionale della Lega Lombarda.
Rispondendo con entusiasmo all’invito della circoscrizione Alta Valtellina della Lega nord – Lega lombarda, Salvini ha radunato nella Magnifica Terra numerosi militanti ed amministratori locali, a partire dal presidente della Provincia Massimo Sertori, al vicesindaco di Livigno Narciso Zini, ai sindaci di Valdisotto Alessandro Pedrini e di Valfurva Angelo Cacciotto (che ha raggiunto il gruppo al termine del consiglio comunale di Valfurva) e poi l’assessore provinciale Filippo Compagnoni. Erano presenti anche numerosi simpatizzanti del partito, alcuni presentatisi con tanto di maglia verde con la scritta “Prima il nord”.
Ed è stato questo uno dei fili conduttori dell’intervento di Salvini che, come un fiume in piena, ha toccato concretamente numerosi temi di stringente attualità, a partire dal patto di stabilità che sta penalizzando i comuni virtuosi del nord e pure la Provincia.
Ci sono i soldi ma non si possono spendere, e di conseguenza le opere pubbliche sono ferme.
Se il Governo non sbloccherà il patto, Salvini ha lanciato l’idea di convocare, per la medesima giornata di ottobre, i consigli comunali e provinciali della Lombardia affinchè tutti esprimano pubblicamente il loro dissenso contro questo marchingegno che sta bloccando gli investimenti. «Su un bilancio di 50 milioni di euro – ha evidenziato il presidente Sertori – ne abbiamo 40 bloccati dal patto di stabilità; siamo all’assurdo».
Le risorse ci sono ma non si possono spendere oppure lo Stato non rende alla Regione le anticipazioni di cassa che ha fatto, come in materia di sanità. E ci sono i soldi anche per pensare al traforo dello Stelvio: questa la vera sorpresa della serata. Salvini, ad una precisa domanda del pubblico sull’argomento che sta molto a cuore agli operatori del bormiese – dato il rilevante bacino di clientela del centro Europa - ha evidenziato che «ci stiamo pensando, ci sono studi in materia».
Ha poi passato la palla al presidente Sertori: «Esistono studi di fattibilità molto più avanzati di quello che si possa pensare – ha commentato – ma anche i nostri vicini devono essere d’accordo. Si sta lavorando ma non voglio anticipare troppo per non creare problemi di rapporti». E che qualcosa di concreto sia nell’aria lo si è percepito bene nel corso della serata: «Anche sulla strada statale 38 – ha ribadito Sertori – in pochi ci credevano eppure è arrivata». Tra l’altro è da evidenziare che proprio questa settimana sono iniziati i lavori per il tratto in galleria della tangenziale di Bormio.
«La regione Lombardia paga all’anno circa 70 milioni di euro di tasse – ha concluso Salvini a questo proposito– e ne tornano indietro, a dir tanto, 25 milioni. Il Trentino Alto Adige trattiene il 92% di quello che versa. Non dico di arrivare anche noi a tanto, ma almeno il 75% mi sembra una quota ragionevole. I soldi comunque ci sono: questo è fuori discussione».
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