Cronaca
Giovedì 04 Giugno 2020
Saltano gli oratori estivi a Erba
Intanto il Comune studia l’alternativa
I sacerdoti seguono le direttive dell’arcivescovo Delpini: «Possibile soltanto qualche gita». Il vicesindaco replica alle mamme che chiedono il servizio: «La sfida è rispettare i limiti imposti»
La risposta ai dubbi delle parrocchie erbesi è arrivata per bocca dell’arcivescovo Mario Delpini: gli oratori estivi non si faranno. L’unica speranza per le famiglie resta il centro estivo comunale, ma i posti saranno limitati e i costi cresceranno.
Il 28 maggio, a seguito della messa celebrata in Duomo, l’arcivescovo di Milano l’ha detto chiaramente: «Noi quest’anno non possiamo organizzare l’oratorio estivo. Non ci sono le condizioni per fare quello che abbiamo sempre fatto». Delpini ha invitato però i sacerdoti a inventare qualcosa di inedito per non trascurare bambini e ragazzi.
Lunedì monsignor Angelo Pirovano (centro città), don Alessandro Vismara (Buccinigo), don Claudio Frigerio (Arcellasco) e don Ettore Dubini (Crevenna) hanno incontrato gli amministratori comunali per fare il punto in vista dell’estate.
Osserva il presidente del Consiglio Matteo Redaelli, che è anche collaboratore dell’oratorio di Buccinigo: «Gli oratori estivi erbesi sono frequentati in media da 500-600 ragazzi: proporre l’oratorio estivo è impossibile, i sacerdoti cercheranno comunque di tenere i contatti con ragazzi che per mesi hanno coltivato amicizie solo virtualmente». Le parrocchie sono pronte a darsi da fare: uscite sul territorio, incontri a gruppi ristretti e alternati.
Ai genitori che lavorano tutto il giorno non resta che guardare al centro estivo comunale. Lunedì il vicesindaco Erica Rivolta ha incontrato le mamme che hanno proposto una petizione (con duecento firme) per chiedere al Comune di organizzare qualcosa.
L’amministrazione, spiega Rivolta, «è al lavoro da più di un mese per proporre il centro estivo, una versa sfida se pensiamo a tutte le restrizioni di sicurezza. Ancora qualche giorno e avremo un quadro chiaro da proporre ai genitori».
(Luca Meneghel)
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